Fino alla piena operatività degli organi delle Autorità Portuali di Sistema, restano in carica gli organi delle AP che dovranno però garantire solo la continuità amministrativa. È questo il contenuto della nota del Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture Enrico Maria Pujia che chiarisce come si devono comportare i Porti italiani a seguito dell'entrata in vigore della legge di riforma che introduce le Autorità Portuali di Sistema, in attesa delle nomine e della conseguente piena attività dei nuovi organismi. Dunque, le attuali Autorità Portuali dovranno garantire soltanto la continuità amministrativa, evitando di assumere decisioni che possano incidere sulla piena operatività dei futuri enti. Una posizione chiara, che riprende quanto da tempo va sottolinenado il senatore ligure Maurizio Rossi (Gm-Liguria Civica) e che sembrano rivolte in particolare al Comitato Portuale di Genova e al Presidente di Spezia Forcieri.
L'intervento del Mit potrebbe infatti mettere un punto sul caso Spezia dove il Presidente Forcieri era intenzionato a convocare un nuovo comitato portuale per la cessione delle quote della APLS investimenti, società che gestisce le crociere. Una decisione che aveva suscitato forti critiche e perplessità: in particolare il Senatore ligure e membro della commissione ottava Maurizio Rossi aveva espresso forti dubbi sull'opportunità di convocare il comitato portuale nell'ultimo giorno disponibile prima dell'entrata in vigore della riforma. Operatori portuali e sindaci, sulla stessa linea, avevano disertato quel comitato. Considerata la nota del Mit, ora, anche lo stesso Forcieri dovrà adeguarsi e rinunciare a convocare un nuovo comitato portuale.
Ma il Ministero di fatto da indicazioni anche al Porto di Genova e al Presidente Pettorino sulla questione delle concessioni, seppure indirettamente: la nota sembra uno stop a tutte le operazioni fatte a tempo scaduto, o comunque in zona Cesarini. ) Come si legge nella nota, infatti, gli attuali organi dovranno evitare “di porre in essere atti che per il contenuto o per la durata siano suscettibili di incidere sulle competenze relative alla programmazione e pianificazione dei nuovi enti”. E il rilascio di concessioni (o di proroghe) ultradecennali rientra a pieno a titolo tra questi atti da evitare.
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