Nel corso del presidio in Prefettura, dove si sono intrecciate le vertenze di Ericsson e Piaggio, i sindacati hanno proposto uno sciopero generale a Genova e in tutta la Liguria per dire basta alle crisi occupazionali che stanno colpendo diverse realtà della nostra regione. A Fiamma Spena hanno chiesto di sensibilizzare il Governo sulle due vertenze che rischiano di tagliare tra Genova e Villanova d'Albenga circa trecento posti di lavoro. "Proporremo questa soluzione - spiega Bruno Manganaro, segretario generale FIOM CGIL di Genova - alle segreterie confederali per dare una risposta forte e dire no a tutti questi licenziamenti"
Quarantotto ore di fuoco per i lavoratori genovesi. Anche perché l’assemblea degli azionisti di Hanjin Italy ha certificato la liquidazione della società, naufragata in un mare di debiti pari a 4,5 miliardi. Rimangono senza lavoro a Genova 86 persone, altre 6 a Milano. Venerdì ci sarà un incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Altra questione delicata quella legata ai lavoratori di Ericsson e Piaggio, che manifesteranno oggi davanti alla prefettura insieme ai delegati sindacali per intimare il governo a intervenire su questo lunedì nero del lavoro.
I primi a chiedere il vertice a Roma saranno i dipendenti Ericsson. L’ obiettivo sarà quello di evitare gli esuberi annunciati da mesi che le 63 ore di sciopero e le 10 mobilitazioni lungo le strade del ponente e in piazza De Ferrari non sono riuscite a evitare. Una protesta a cui si aggiungeranno i lavoratori Piaggio dopo l’annuncio dell’azienda di dare il via ai licenziamenti, che si accompagnano a un dimezzamento del personale, da 1.307 a poco più di 650 dipendenti attraverso le esternalizzazioni.
Insomma, lo scenario del mondo dei lavoratori genovesi, guardando i numeri, i è impietoso: in 2 giorni 322 lavoratori in meno.
I SINDACATI - "Gli allarmi del sindacato sono stati inascoltati e ora la situazione industriale in Liguria sta mettendo in ginocchio il tessuto economico e sociale. Le rassicurazioni dei giorni scorsi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti appaiono inutili. Le crisi industriali di Piaggio, Ericsson, Ilva, ecc. non si risolveranno a tavoli di benvenuto offerti dai partiti che rischiano di diventare solo autoreferenziali". Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Ivano Bosco, Luca Maestripieri, Pierangelo Massa. "Cittadini e lavoratori non meritano mezze verità e si sentono presi in giro. Chiediamo un incontro urgente con i vertici delle istituzioni locali e il Prefetto di Genova per capire quali possano essere le azioni più rispondenti per programmare la ripresa e il rilancio del territorio. Non è accettabili che il lavoro non sia al primo punto dell'agenda politica del Governo",
IL COMMENTO
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