"Abbiamo scoperto una grande eterogeneità tra i passeggeri dei traghetti e i crocieristi con un 5,4% di passeggeri ferry che arrivano e si fermano almeno una notte prima dell'imbarco, così come i crocieristi in imbarco e sbarco". Il dato, presentato da Anthony La Salandra, direttore operativo di "risposte turismo" mette alla luce uno dei dati più inediti emersi dallo studio fatto dalla società sulle ricadute economiche del traffico passeggeri.
Genova, quindi, non più una città-porto di transito, dove passare solo il tempo necessario all'imbarco, ma anche un posto dove restare qualche giornata con una ricaduta sull'economia cittadina. I quasi 3 milioni di movimenti passeggeri via Stazioni Marittime - 840.000 crocieristi e più di 2 milioni sui traghetti - hanno lasciato come ricaduta diretta una somma tra i 110 e i 125 milioni di euro dei quali almeno 90 milioni di euro derivano dalle persone, passeggeri ed equipaggi, è una somma tra 30 e 35 milioni di euro derivanti dalle compagnie di navigazione.
L'indagine ha fatto emergere un valore di 12,81 euro di spesa media per passeggero ferry in fase di imbarco e 7,38 in sbarco, mentre la spesa media procapite stimata per i crocieristi in imbarco-sbarco è compresa tra 70 e 80 euro che cala per i crocieristi in transito con valori tra 15-20 per chi si muove, 20 per chi si muove in modo indipendente, 35-40 per chi fruisce di una escursione organizzata.
"Noi siamo una sorta di cinghia di trasmissione per la ricchezza della città - ha sottolineato l'amministratore delegato di Stazioni Marittime, Edoardo Monzani, ma Genova deve cogliere la ricchezza portata dai passeggeri, sia dei ferry che delle crociere, per ottenere il massimo da loro. È questo si ottiene offrendo servizi di alto livello, con musei e negozi aperti, e una città pulita".
E proprio su quest'ultimo tema non è mancata la polemica. "Io credo che Genova, per quanto riguarda la pulizia - spiega Monzani - debba fare ancora molti passi avanti, perché il centro storico oggi è impresentabile nonostante sia bellissimo".
Intanto Stazioni Marittime ha scelto di fare nuovi investimenti, circa 185 mila euro, per la sicurezza dei passeggeri. "Abbiamo deciso di investire su questo tema - ha spiegato Monzani - in parte perché ci è stato richiesto dai ministeri ma, sopratutto, perché pensiamo che questo possa essere veramente un valore aggiunto per la città e per il porto". Il progetto, che è ancora allo studio, prevede l'acquisto di nuovi metal detector, di "sniffer" per la ricerca di esplosivi e di apparecchi portatili per il controllo dei bagagli dei passeggeri che si imbarcano da Genova.
cronaca
Ecco il business dei crocieristi a Genova: ricadute economiche per 125 milioni
Ma l'ad di Stazioni Marittime: "Il centro storico è ancora impresentabile"
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