
La notizia è confermata da Fabio Pagani, segretario regionale UilPa polizia penitenziaria che aggiunge: "Abbiamo lanciato da tempo l'allarme per l'impossibilità da parte del personale di polizia penitenziaria di controllare e frenare i traffici di sostanze stupefacenti e di psicofarmaci negli istituti penitenziari a causa della carenza degli organici che rende impossibile strutturare in modo adeguato controlli e prevenzione come quelli svolti con i cani antidroga del nucleo di Asti che possono essere utilizzati solo in casi sporadici".
IL COMMENTO
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