cronaca

La Procura indaga per incendio boschivo colposo
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Cala l’ombra del crimine sui due vasti incendi che dalle ultime ore di martedì hanno tenuto impegnati i vigili del fuoco in Liguria. La prima emergenza a Coldirodi, sulle alture di Sanremo, risolta nel corso della giornata. La certezza che si trattasse di dolo era arrivata già in mattinata dalla Forestale, che aveva individuato i tre ‘spot’ da cui le fiamme sono state innescate.

Più difficile la situazione nel genovesato. Un rogo a Davagna è stato subito contenuto, mentre altri focolai sul Monte Fasce e Monte Cordona, sul crinale del Golfo Paradiso, sono rimasti attivi sino alla prima serata. I vigili del fuoco, attivi con due canadair, l'elicottero e un centinaio di volontari, hanno dovuto anche lottare col forte vento. Il fronte, all'inizio lungo più di 3 chilometri, è stato progressivamente ridotto e confinato al Levante. Al tramonto si sono viste le ultime operazioni di bonifica.

Nel vasto incendio innescato a Coldirodi di Sanremo sono bruciati, secondo il Corpo Forestale, circa 15 ettari di macchia mediterranea a pineta. Alcuni abitanti del luogo hanno testimoniato di aver visto un'automobile muoversi nella zona, poco prima degli incendi, ma gli elementi forniti non sembrano essere sufficienti per seguire alcuna pista. Al momento il fuoco è sotto controllo e sono in corso le operazioni di bonifica.

Il sostituto procuratore di Genova Gabriella Dotto ha aperto un fascicolo d'indagine a carico di ignoti con l'ipotesi di incendio boschivo doloso. Secondo gli agenti della guardia forestale di Genova, dietro agli incendi ci potrebbe essere la mano di un solo piromane. Il sospetto nasce dall'orario in cui sono divampate le fiamme: alle 23 e a distanza di solo poche decine di minuti l'uno dall'altro in una sera in cui spirava un forte vento di tramontana.

Un tempo, secondo i Forestali, sufficiente per andare dalla Valbisagno, dove sono bruciati i boschi di Davagna, alle alture del monte Fasce, alle spalle del levante di Genova. Le indagini degli agenti della guardia forestale partono dall'esame delle immagini delle telecamere che sorvegliano le strade di Davagna e quelle delle arterie che conducono al monte Fasce.

Il comandante della Forestale della Liguria Paola Tomassone ha affermato che "si tratta di incendi sicuramente dolosi". Il rogo di Davagna è stato quasi spento del tutto. Quello che va dal Monte Fasce al monte Cordona, inizialmente lungo 3 chilometri, rimane attivo per 400 metri nella parte centrale. anche se le fiamme non hanno distrutto abitazioni.