
"Serve la creazione di un tavolo di regia centrale con Prefettura, Comune, Regione, Terzo settore e forze sociali - scrivono - per poter dare vita a un modello di accoglienza diffusa e partecipata a Genova. Questo tavolo dovrà gestire la collocazione di nuclei di 10 massimo 15 persone sul territorio, coordinandosi con tavoli di municipio che definiscano progetti specifici di integrazione".
Secondo Regazzoni, Reggi e Gozzi "la questione dei lavori socialmente utili" non è "prospettabile, in presenza di grandi numeri. Occorre stabilire un 'patto sociale con i migranti': in cambio dell'accoglienza, e per permettere un processo di integrazione nella comunità, devono rendersi disponibili per attività di volontariato civico cui saranno accompagnati corsi di lingua italiana".
IL COMMENTO
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