La signora Rita, del circolo nautico Dlf di Genova Vesima, non si dà pace: "Il mare ci ha mangiato sette metri di spiaggia, il muraglione che tiene in piedi il circolo, sta divorando anche la parete rocciosa e qui rischiamo di finire tutti in mare". Siamo in una delle spiagge libere di Genova Vesima, a cavallo tra Arenzano e il capoluogo, confine segnato da un torrente il cui letto asciutto sembra diventato il wc pubblico (assente, ovviamente, quello che dovrebbe essere garantito dal Comune). Incontriamo anche un signore di Stresa che viene da anni e anni qui in vacanza "e prima la piaggia era lunga lunga, ora facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi perché ci sono massi enormi ovunque, guai a cadere...". Gli chiediamo se tornerà qui anche in queste condizioni e risponde "fino a quando il mare non mi farà crollare il campeggio dove tengo la roulotte".
In questa fetta di spiaggia, a pochi chilometri dalla città e dal porto di Prà che si vede in lontananza, sembra di essere lontani anni luce dal caos. Peccato che la spiaggia sia per fachiri, considerando le dimensioni dei sassi che vi alloggiano: "Abbiamo chiesto più volte al Comune un ripascimento e la messa in sicurezza - spiega Rita - ma per ora abbiamo ricevuto solo promesse, null'altro". Chi riesce si porta i lettini, ma non tutti ce la fanno. (...continua)
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