cronaca

Distribuite 580 colazioni. Ioculano: "Incomprensibile discussione senza di noi. Chiamerò Renzi"
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"E' incomprensibile l'esclusione di Ventimiglia dal tavolo convocato lunedì a Genova in prefettura sull'immigrazione. Discutere senza il Comune ligure più colpito dal fenomeno appare poco pragmatico". Così il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano commenta la decisione di tenere fuori la città di confine dal tavolo di concertazione.

"L'amministrazione non viene interpellata per esporre le proprie problematicità e illustrare la reale efficacia delle misure intraprese dalle istituzioni: ciò risulta controproducente, perché è solo chi vive il territorio che può riscontrare se una disposizione è stata efficace, per poter poi modificarla all'occorrenza. Ad oggi si lasciano le amministrazioni locali ad affrontare i disagi, le frizioni e persino gli scontri con i cittadini e le persone in cammino, e allo stesso tempo si impedisce loro di partecipare alle scelte sul tema. Noi subiamo manifestazioni e recriminazioni, mentre altri fanno il punto della situazione sulla nostra zona con dichiarazioni estemporanee". Ioculano ha annunciato di volersi rivolgere direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

CRESCE L'EMERGENZA - Non accenna ad attenuarsi l'emergenza migranti a Ventimiglia. Stamani la Croce Rossa che gestisce il campo profughi del Parco Roja ha distribuito 580 colazioni contro le 490 di sabato scorso. Altrettanti sono i migranti che hanno soggiornato al centro e ancora superiore è il numero di pranzi perchè di notte molti migranti si allontanano cercando un varco per la Francia e di giorno ritornano al centro per rifocillarsi. A questi si aggiungono i nuovi arrivi. Alcuni migranti sono stati avvistati ieri nuovamente nel quartiere delle Gianchette, dove il mese scorso soggiornavano centinaia di stranieri tra la vicina chiesa di Sant'Antonio, il sagrato e il parcheggio. Il timore è che malgrado l'apertura del campo, le presenze possano ulteriormente aumentare.

SCARCERATI DUE NO BORDERS - Il gip Massimiliano Rainieri ha scarcerato, stamani, i due no border arrestati sabato scorso a Ventimiglia, durante la manifestazione per la quale si stava preparando per un servizio di contenimento l'assistente capo della Polizia di Stato, Diego Turra, 53 anni, di Albenga (Savona), morto per un malore. Alessia Di Gennaro, 27 anni e Giuseppe Borri, 29 anni, entrambi di Milano, assistiti dall'avvocato Ersilia Ferrante ed accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e lesioni, hanno soltanto ricevuto la misura del divieto di dimora. In segno di solidarietà nei loro confronti, stamani, una quindicina di attivisti dei centri sociali ha organizzato un presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Imperia, alla presenza di un servizio d'ordine del Reparto Mobile. "Beppe e Alessia liberi - Open the borders", recita uno degli slogan esposti durante la manifestazione. Presente all'udienza il pm Alessandro Bogliolo.

L'AUTOPSIA: TURRA MORTO D'INFARTO
- L'autopsia ha stabilito che è stato un infarto a stroncare la vita di Diego Turra, l'assistente capo di 53 anni morto mentre si apprestava al servizio di ordine pubblico per l'emergenza migranti al confine di Stato. L'autopsia eseguita stamane alla camera mortuaria dell'ospedale Borea di Sanremo non ha fatto emergere lesioni o patologie anomale. Tuttavia sono previsti anche esami istologici, anche se a livello macroscopico la situazione sarebbe già stata chiarita. Domani, al funerale fissato per le 16 alla cattedrale di San Michele di Albenga, parteciperà anche il capo della polizia Franco Gabrielli e tutte le autorità civili e militari della provincia di Imperia e di Savona.