Cronaca

2 minuti e 7 secondi di lettura

Ufficialmente nulla è cambiato nella scorta al presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco. Lo ribadisce anche il questore di Genova, Salvatore Presenti, per non legittimare le preoccupazioni che sono però cresciute dopo l’arrivo di una busta con un bossolo e un foglio di minacce. Basta fare un giro davanti alla sede della curia del capoluogo ligure per rendersene conto: specie durante le cerimonie ufficiali è aumentata la presenza, comunque discreta, di uomini della Digos e carabinieri in borghese, mischiati ai fedeli che numerosi in questo ponte del primo maggio visitano la Cattedrale di San Lorenzo. Sarà così ancora per molto: oltre alla telecamera che sorveglia gli ingressi della curia, dunque, molti più uomini controllano che tutto fili liscio. Formalmente, però, monsignor Bagnasco rimane “sotto tutela”, ma in settimana si riunirà in prefettura il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico e potrebbe varare nuove forme di vigilanza. Preoccupazione viene dimostrata di fronte a quanto rinvenuto nella busta sulla quale c'era la scritta "posta per te" con accanto una piccola stella a cinque punte. All'interno la foto ritagliata da un quotidiano raffigurante il presidente della Cei e sopra una svastica, ed un vecchio bossolo. La scritta ed il simbolo, sui quali stanno conducendo accertamenti i periti della scientifica, così come sul resto degli elementi della busta, sono tracciati con una penna blu, a stampatello, da una mano incerta, con errori ortografici e sono in calce al ritaglio di giornale, come in una sorta di didascalia. Elementi che secondo la polizia denunciano una certa "confusione mentale" e avvalorerebbero l’ipotesi che a compiere il gesto sia stato un mitomane. Il prefetto di Genova Giuseppe Romano rispondendo ai giornalisti circa nuove possibili misure di sicurezza ha detto: "manteniamo la massima attenzione, come al solito". Monsignor Bagnasco, oggi impegnato in una serie di riunioni in curia sulla gestione della diocesi, non ha mutato la sua agenda e domattina sarà a Palazzo San Giorgio per la cerimonia di consegna delle Stelle al merito del lavoro.“E’ tranquillo –dice il suo portavoce– non intende parlare di questi episodi. Vorrebbe solo che i toni fossero smorzati per riportare il clima alla serenità”. Negli ambienti della curia genovese l’arrivo della busta con il proiettile viene definito “un atto irresponsabile di chi cerca protagonismo”. “Per questo –spiega ancora il portavoce– sarebbe il caso di non enfatizzarlo”. (Davide Lentini)