cronaca

Cinque anni dopo l'esondazione fissata la data verdetto
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Cinque anni dopo l'alluvione del Fereggiano e dopo 70 udienze in un anno e mezzo c'è una data per la sentenza del processo all'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi e agli altri 5 imputati per le quattro donne e le due bimbe morte nell'esondazione del 4 novembre del 2011 a Genova. Il prossimo 14 ottobre il giudice Adriana Petri si riunirà in camera di consiglio per decidere le sorti dell'ex primo cittadino, dell'ex assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone, dei dirigenti comunali Sandro Gambelli, Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha e dell'ex coordinatore dei volontari Roberto Gabutti. La data della sentenza è stata fissata stamane dal giudice Petri dopo avere sentito il pubblico ministero Luca Scorza Azzarà e gli avvocati degli indagati e delle parti civili che dovranno tutti essere riascoltati in un calendario di udienze già fissato fra settembre e il giorno della possibile sentenza. Le accuse mosse agli indagati sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso e calunnia. Gabutti è accusato solo di falso e calunnia.

L'udienza di stamane è stata occupata dall'arringa dell'avvocato Romano Raimondo, difensore dell'ex comandante di vigili urbani di Genova Gianfranco Delponte, presente in aula. Raimondo ha cercato di smontare le accuse al suo assistito chiedendone l'assoluzione: "Delponte rivestiva i panni di direttore generale dell'area sicurezza e servizi speciali e dunque non gli si possono addebitare i reati colposi perchè non aveva potere decisionale. L'accusa di falso invece non può essergli contestata perchè non ha partecipato alla redazione del documento falsificato redatto da chi aveva interesse a coprire i volontari. Il reato di calunnia mi pare un'ipotesi di diritto avventurosa perchè da un parte si dice che ha contributo al falso per aiutare i volontari, dall'altro gli si contesta di averli calunniati".