cronaca

Tra le situazioni più preoccupanti quella dell'Ilva, oltre a Piaggio Aerospace, Siemens e Fincantieri
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Sono più di 7 mila i posti di lavoro persi dal settore industriale nell'arco di sette anni (dal 2009 al 2015) a Genova, dove, sostengono i rappresentanti dei sindacati:"la ripresa di cui parla il Governo Renzi non si vede".

Lo hanno detto Bruno Manganaro (Fiom-Cgil), Alessandro Vella (Fim-Cisl) e Antonio Apa (Uilm)
stamani nella sede Fim-Cisl di piazza Campetto, parlando della crisi industriale che colpisce il capoluogo ligure. Secondo i dati forniti dai sindacati confederali le ore di cassa integrazione erogate nel 2016 a Genova sono state quasi 3 milioni nel primo semestre, ovvero 2.500 persone in cassa integrazione a zero ore e 5 mila lavoratori coinvolti.

Tra le situazioni più preoccupanti "l'Ilva di Genova dove il 30 settembre scadono i contratti di solidarietà e i lavori socialmente utili. Il Governo deve garantirne la prosecuzione - chiedono Manganaro e Vella - dobbiamo confermare l'accordo di programma, garantire lavoro e salario". Alle riparazioni navali gli imprenditori annunciano che "se non ci saranno degli investimenti sui nuovi bacini, abbandoneranno Genova" mentre a Piaggio Aerospace l'azienda annuncia "una crisi che rischia di dimezzare l'organico a livello nazionale".

Oltre a Siemens, Fincantieri che aspetta la chiusura della vertenza sul ribaltamento a mare aperta da cinque anni, "una storia infinita. Siamo alla vigilia dell'ennesimo autunno difficile, altro che ripresa - sottolinea Manganaro - la politica non può restare a guardare, la settimana prossima incontreremo il Comune di Genova, vorremmo incontrare anche la Regione Liguria, devono difendere anche loro i posti di lavoro e l'industria a Genova".