cronaca

Iniziativa del Coisp nel giorno della commemorazione: polemiche
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Quindici anni fa moriva in piazza Alimonda il 23enne Carlo Giuliani, manifestante no global ucciso da un colpo di pistola durante gli scontri che fecero seguito al G8 di Genova. Un fatto di sangue che, insieme al massacro della scuola Diaz, consegna quelle giornate alle pagine nere della storia, e ancor prima alle aule dei tribunali. Una vicenda mai chiusa, vissuta con tensione e polemiche che riprendono vigore ad ogni nuovo capitolo.

Dal 2001 al 2016 la ferita non si è mai rimarginata. In piazza, dove una targa ricorda la morta del giovane, si terrà la consueta commemorazione a partire dalle 15. E proprio nella stessa data il Coisp, sindacato che rappresenta una piccola percentuale delle forze di Polizia, organizza un convegno dal titolo 'L'estintore come strumento di pace'. Un titolo provocatorio per ribadire una verità "diversa da quella dei No Global", con la presenza di esponenti di spicco del centrodestra ligure (Rixi, Plinio, Balleari) e del direttore de 'Il Giornale', Stefano Sallusti. 

Ma il relatore più discusso sarà Mario Placanica, il carabiniere che sparò a Carlo Giuliani dalla camionetta. Oggi non fa più parte dell'arma, ma tornerà a Genova per raccontare la sua versione. Durante l'incontro verrà ribadita la richiesta al sindaco Doria di eliminare quella targa, considerata un "simbolo di illegalità". Non ci saranno rappresentanti del Comune, anche se gli organizzatori assicurano di averli invitati.

L'iniziativa, come prevedibile, ha suscitato un coro di polemiche. Il Pd parla di "grave offesa" alla città, e Plinio invita a "tenere il becco chiuso". Mario Bianchi del Coisp replica furibondo: "Vogliamo raccontare la verità su quanto accaduto in tutti quei giorni. Agiremo per vie legali". Il Siap, altro sindacato delle forze dell'ordine, prende le distanze da "un'iniziativa strumentale". Un clima che si preannuncia molto teso. Mentre sono ancora tanti, troppi, gli interrogativi aperti e le vicende giudiziarie irrisolte.