Matteo Rosso, medico e presidente della Commissione Salute in Regione Liguria, e Stefano Balleari, vicepresidente del consiglio comunale di Genova e indicato da FdI come candidato sindaco alle amministrative 2017 per il centrodestra a Genova, chiedono un intervento di Arpal per il monitoraggio della salubrità dell’aria nella zona della Volpara per attivare eventuali misure di messa in sicurezza a tutela della salute dei cittadini della Valbisagno."Nonostante il Comune di Genova avesse già stralciato 16 anni fa dal Puc di Genova l’impianto della Volpara e nonostante le continue e fondate proteste della popolazione residente ammalorata da cattivi odori e continui malori, dallo scorso anno è stato riattivato il sito per attività di compattamento dei rifiuti. Una situazione intollerabile per i quartieri di Staglieno e Molassana che quotidianamente devono fare i conti con difficoltà respiratorie e disagi incalcolabili oltre che con lo spettro del rischio elevatissimo di incidenza tumorale dovuta proprio alla presenza di questo sito".
I consiglieri Rosso e Balleari presenteranno in Regione e in Comune un’interrogazione per chiedere un intervento da parte di Arpal per la verifica delle condizioni ambientali e per eventualmente provvedere alla messa in sicurezza della zona per prevenire impatti negativi sulla salute dei cittadini. «Secondo uno studio dell’Ist – spiegano Rosso e Balleari – tra il 1988 e il 1998 si sono registrati incrementi di patologie tumorali tra Molassana e Staglieno maggiori rispetto a quelli di quartieri del ponente genovese come Cornigliano caratterizzati da una forte presenza industriale». Secondo lo studio nei dieci anni presi in esame, a Staglieno sono stati 441 i casi di tumori, 445 a Molassana e 206 a Struppa contro i 323 per esempio di Cornigliano. "Chiediamo garanzie alle autorità competenti – dicono Rosso e Balleari – al fetore dei rifiuti portati alla Volpara si aggiunge inoltre l’aumento del traffico pesante dovuto al traffico di mezzi pesanti che portano i rifiuti genovesi verso il Piemonte. Non solo: oltre al sito per il compattamento, composto da 12 fosse, sono presenti il fangodotto e un deposito di eternit oltre ai forni crematori del cimitero di Staglieno e siti per il recupero di oli esausti. Il tutto a due passi dalla scuola elementare e media di via Lodi. Una situazione che va immediatamente monitorata e sanata per non dover assistere al ripetersi di aumenti di patologie tumorali che purtroppo sono già costate troppe vite tra gli abitanti dei quartieri della Valbisagno".
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