cronaca

Il 77% non considera un illecito produrla e venderla
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Tre liguri su quattro non considerano un illecito la produzione e vendita di merce contraffatta e il 60% è pronto a rinunciare alla fattura, soprattutto se significa risparmiare.

L'indagine del Centro sviluppo commercio turismo e terziario di Confesercenti, condotta intervistando 500 residenti racconta che i consumatori non vivono come preoccupante il fenomeno dell'abusivismo che secondo Confesercenti ha un giro d'affari annuo nella sola Liguria di 641 milioni.

Il 77% degli intervistati non considera un illecito la produzione e la vendita di merce contraffatta, e per la metà del campione, il 52% si tratta tutto al più di una semplice 'irregolarità burocratica'. Il 66% ammette di aver comprato almeno una volta merce con false griffe: il 24% perché conveniente, il 22% perché pensa di aiutare il venditore e solo l'11% non comprerebbe mai merce falsa perché sa di fare un reato. Confesercenti ha proposto di avviare una campagna di sensibilizzazione dei consumatori che affianchi l'opera di repressione.

L'acquisto di merce contraffatta dei liguri si estende anche online: al netto di un 31% che non compra proprio su internet, un 52% ammette di acquistare prodotti contraffatti quando i prezzi sono convenienti. E poi c'èl'evasione fiscale. Il 27% degli intervistati è pronto a rinunciare alla fattura da parte di un professionista un artigiano davanti alla proposta di uno sconto "perché mi conviene", l'11% se il risparmio vale la pena e il 22% "perché lo Stato sprecherebbe i soldi che incassa".

"Avevamo il sentore che nei confronti dell'abusivismo commerciale ci fosse una tacita tolleranza da parte dei consumatori, ma non ci aspettavamo questi numeri", dice Massimo Vergassola, direttore del Cescot che ha curato la ricerca.

"Va bene la repressione, l'azione di intelligence e tutte le operazioni che servono per bloccare i flussi di merce contraffatta da parte di determinati soggetti, ma questi dati dicono che se non si fa una campagna di sensibilizzazione dei consumatori sui rischi per la salute, mancate tasse introitate che vengono messe sulla schiena di tutti i cittadini e su danni a imprese e posti di lavoro regolari, non andiamo da nessuna parte", sottolinea Andrea Dameri, direttore di Confesercenti, che lo scorso novembre con uno studio aveva stimato.  

Sequestri di merci per oltre 132 mila euro nei primi mesi del 2016:
è una delle facce della lotta alla contraffazione e all'abusivismo a Genova. "Solo quest'anno in città sono stati effettuati 154 interventi e sequestrati beni per un valore di 132 mila euro - ha detto il tenente Leonardo Dirella della Guardia di Finanza di Genova in occasione della presentazione della ricerca di Confesercenti sulla percezione dell'abusivismo commerciale da parte dei consumatori in Liguria". Più di 90 i soggetti denunciati, per reati che vanno dalla produzione e ricettazione di prodotti contraffatti allo sfruttamento del lavoro e dell'immigrazione. "Il nostro è un impegno a 360 gradi, perché ormai la merce irregolare viene venduta anche sui social network come Facebook o Watsapp, e non mancano i casi di consumatori sanzionati per avere acquistato prodotti attraverso questi canali".