cronaca

Previsto confronto tra i sindaci di Arcola e Vezzano con la Regione
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Il giorno dopo l'alluvione lampo nello spicchio di territorio spezzino tra Arcola e Vezzano Ligure si continua la bonifica. I residenti restano imbufaliti per la mancata allerta, gli amministratori locali sorpresi dal maltempo temono ora di essere dimenticati.

"Il rischio che noi corriamo in questo momento e che, essendo un piccolo territorio, rischiamo di essere dimenticati in poco tempo - ha dichiarato a Primocanale il sindaco di Arcola Emiliana Orlandi - Faremo richieste precise alla Regione. Abbiamo bisogno di aiuto e avremo bisogno di interventi per attenuare le criticità del territorio".

I danni in strade e abitazioni sono ingenti, ma ancora non si riesce a fare una stima precisa. Certo se ci fosse stata un'allerta si sarebbero poste contromisure più efficaci.

"Questo è stato sicuramente un elemento di sorpresa anche per noi - ha sottolineato  Orlandi - quando alle 5 abbiamo capito che c'erano situazioni di disagio ci siamo messi in moto, ma parte del danno era stato già subito. Non eravamo neanche noi pronti. Noi facciamo molto affidamento alle previsioni e al sistema di monitoraggio che la Regione ha, sono molto più precisi dei nostri".

Da Arcola dunque non si attacca direttamente il sistema di allertamento. Non lo si vuole mettere in discussione anche se in questo caso non ha funzionato. "Il mio pensiero personale è che in pochi chilometri quadrati è impensabile di prevedere che una cella scarichi con questa quantità. Bisogna essere degli indovini - sottolinea invece il sindaco di Vezzano Ligure Fiorenzo Abruzzo -  La quantità dell'acqua venuta non è quella del 2011 o del 2014. Il fatto è che sono caduti 100 millimetri in un'ora nello stesso spicchio di territorio".

E a Vezzano continua il lavoro di bonifica.
"Inizierà il trasporto della merce alluvionata verso il punto di raccolta dal gestore Acam all'isola ecologica" dichiara Abruzzo. Non risultano strade interrotte e le frane generate arrivano in gran parte da terreni privati. Ora però l'obiettivo dei sindaci è continuare a far sentire la propria voce per non essere lasciati soli a risolvere criticità sempre più frequenti.

FEDERICI: "STATO DI EMERGENZA"
- "I danni provocati dal nubifragio sono davvero ingenti. Mi sembra che la prima cosa da fare sia la dichiarazione dello stato di emergenza per calamità naturale. Ci sono sicuramente i requisiti se non altro per il livello B, quello che comporta una presa in carico della Regione". Lo afferma Massimo Federici, sindaco di La spezia e presidente della Provincia, dopo la bomba d'acqua che ha colpito lo spezzino.

"Per questo caso sia sufficiente dire che a pochi chilometri da Arcola, la Toscana aveva dato l'allerta", afferma Federici secondo il quale "sarebbe necessario almeno la presenza di un previsore impegnato sulle 24 ore e di un coordinamento tra regioni". "Non capisco le reazioni così nervose a una critica legittima. Su questi temi si è speculato senza limiti in passato e ora occorrerebbe nell'interesse comune la dovuta umiltà e il necessario spirito autocritico", conclude il sindaco di La Spezia.

LA RISPOSTA DI ARPAL