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"Progetto faraonico che sta lentamente tramontando"
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"Quello che temevamo, e che denunciamo da tempo, sta esplodendo oggi in tutta la sua drammaticità con addirittura 140 esuberi in Ericsson di qui al 2017. Il colosso svedese diventa così l'emblema di un fallimento politico ed economico dell'operazione Erzelli". A dirlo sono Alice Salvatore e Marco De Ferrari, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. "Oltreché un dramma per centinaia di lavoratori e famiglie - affermano - è un brutto segnale per le altre aziende del parco tecnologico e un pessimo biglietto da visita per eventuali nuovi investitori".

"Con oltre 1 milione e mezzo di metri cubi, il progetto Erzelli - proseguono i due pentastellati - rappresenta la più grande movimentazione di terra nella storia della città, in cambio di scarsa occupazione, logistica lacunosa, desertificazione industriale nei luoghi dai quali sono state sradicate le aziende (Sestri Ponente e Sturla su tutte) e ricadute nulle o negative sull'indotto cittadino".

"Questo è quello che succede quando si impone dall'alto un progetto che nessun cittadino ha mai né potuto vedere né discutere e senza minimamente tenere conto dell'impatto ambientale della nuova area sulla città",
affermano Salvatore e De Ferrari. "Il copione si sta ripetendo identico oggi con il Blue Print, dimostrando come la vecchia politica non abbia imparato dai propri errori e continui a seguire modelli di sviluppo economico che mostrano ovunque le proprie crepe".

"Oggi più che mai è arrivata l’ora di ascoltare i lavoratori e i cittadini e dare loro una risposta chiara.
Bisogna tornare a sedersi intorno a un tavolo, Regione e aziende in testa, e rivedere - concludono - un progetto faraonico che sta lentamente tramontando".