
L'aggravio di costi per i Comuni dovuto alla presenza di minori non accompagnati era stato denunciato già alcuni mesi fa dai sindaci del Ponente ligure in una riunione che si era tenuta a Sanremo. Un elemento, quello economico, che rende ancora più pesante l'emergenza migranti a Ventimiglia. Al momento, inoltre, malgrado le continue sollecitazioni del sindaco Ioculano, la possibilità di aprire un centro di accoglienza transitorio non risulta fattibile in tempi brevi e serve il sì della Prefettura.
Lo stesso primo cittadino su Facebook ammette la complessità di aprire una struttura di accoglienza. "Occorre valutare ogni aspetto e non solo il luogo di insediamento. Il primo nodo, che rappresenta la discriminante fondamentale e ha ricadute complessive, è la tipologia di struttura e per chi. Poi - aggiunge Iouculano - bisogna anche analizzare come gestire un'ipotesi di struttura: chi, con quali risorse (umane, economiche e materiali), con quali e per quali numeri, in che rapporto con le istituzioni e per quanto tempo".
In attesa che qualcosa si muova su questo fronte, sono ancora circa 600 i migranti ospitati nella parrocchia di Sant'Antonio. 400 di loro, sulla base del nuovo sistema adottato dalla Caritas, hanno accettato di farsi registrare. La situazione è ormai al limite e lo stesso direttore della Caritas diocesana, Maurizio Marmo, auspica "al più presto" l'apertura di un centro di accoglienza.
Intanto circa 70 migranti sono stati vaccinati contro la varicella, dopo che alcuni ospiti dell Chiesa di Sant'Antonio avevano contratto la malattia nei giorni scorsi. Il provvedimento riguarda soprattutto chi è stato a contatto con le persone malate. Tra i vaccinati ci sono anche tre volontari della Caritas. Come a dire che le ripercussioni dell'emergenza migranti a Ventimiglia non ha più confini: umanitari, numerici, economici e sanitari.
IL COMMENTO
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