Sono 312 le colazioni che sono state servite dalla Caritas Intemelia presso la chiesa di Sant'Antonio delle Gianchette, a Ventimiglia, ad altrettanti migranti ospiti da martedì scorso del parroco don Rito Alvarez. E in giornata la Caritas ha preso contatti con la locale comunità musulmana, fino ad ora assente, perché possa contribuire in qualche maniera a dare una mano per affrontare la crescente emergenza umanitaria.
E la comunità musulmana ha risposto all'appello. Ventimiglia e Nizza sono pronte a mobilitarsi per contribuire a dare assistenza ai migranti ospiti della chiesa di Sant'Antonio nella città di confine, in concomitanza con l'inizio del Ramadan, previsto tra lunedì e martedì prossimi. Ad annunciarlo è Taki Hassan, portavoce della comunità musulmana di Ventimiglia e mediatore culturale.
"Come l'anno scorso, abbiamo già in programma di organizzare il pranzo del sabato per i nostri fratelli - avverte Hassan - e se servisse è pronta a intervenire anche la comunità musulmana di Nizza, che è la quinta di Francia, in grado di dare un' assistenza ancora maggiore". A partire dalla prossima settimana, il giorno preciso viene calcolato in base al ciclo lunare, ma è quasi certo che sia lunedì, i migranti che lo vorranno potranno iniziare ad osservare le prescrizioni del digiuno del ramadan. "Ci risulta che la maggior parte sia del Darfour, in Sudan - spiega ancora Hassan - dove i fedeli sono molto osservanti".
Per quanto riguarda l'accoglienza, sono in corso per reperire nuovi spazi in strutture dipendenti dalla diocesi o comunque religiose, tra le quali la chiesa di San Nicola, il cui parroco Francesco Marcoaldi, nei giorni scorsi, aveva già ospitato un gruppo di stranieri. L'ipotesi di strutture statali o pubbliche, invece, è molto più complessa, coinvolgendo diversi enti pubblici.
"Cerchiamo di accogliere tutti al meglio - commenta il responsabile della Caritas, Maurizio Marmo - anche se sono tanti e il loro numero tende costantemente a salire. Purtroppo, sono molti i migranti costretti a dormire fuori, nel campetto della chiesa e siamo in attesa di trovare altre soluzioni".
Malgrado molti migranti tentino di raggiungere in qualche modo la Francia (e alcuni probabilmente ci riescono), il numero cresce. "Abbiamo attivato la cucina - dice ancora Marmo - e ci stiamo attrezzando con dei bagni pubblici, perchè quelli presenti non sono sufficienti". Ad affrontare la situazione ci sono diversi volontari tra quelli di Caritas, Spes e Focolarini.
cronaca
Migranti, la Caritas serve oltre 300 pasti e chiede aiuto alla comunità musulmana
Continua l'emergenza umanitaria, si lavora insieme alla diocesi
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