Cronaca

2 minuti e 5 secondi di lettura
Alle 9:45 uno dei due gasometri delle acciaierie Ilva a Cornigliano, il più piccolo, si è ripiegato su un lato, demolito da 35 chili di esplosivo in gelatina. Le cariche esplosive hanno buttato giù in pochi secondi la struttura in lamiera, alta 65 metri e con un diametro di 36 metri. La demolizione è costata 500 mila euro. Le ottanta famiglie evacuate dai palazzi vicini sono subito rientrate nelle loro case e il traffico ferroviario e stradale su via San Giovanni d'Acri è ripreso regolarmente. Molte le autorità presenti all'evento, a cominciare dal sindaco Giuseppe Pericu, che ha parlato di giornata storica per Genova: "Ci avviamo alle fasi conclusive di un percorso iniziato dieci anni fa - ha detto - tra pochi anni, quando il progetto degli Erzelli e altri progetti che interessano Genova saranno completati, il volto di questa città cambierà radicalmente". Presenti anche il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto e diversi consiglieri e assessori comunali. Il gasometro più grande non sarà demolito con l'esplosivo ma smantellato pezzo per pezzo, con costi tre volte superiori. Il motivo è che per farlo cadere al suolo come il più piccolo, bisognerebbe prima demolire e bonificare una struttura sottostante, sulla quale andrebbe a cadere il gasometro. I lavori dovrebbero iniziare a giugno e terminare in 160 giorni. L'area delle acciaierie oggetto della riqualificazione ha una superficie di 1.525.000 metri quadrati e la Società per Cornigliano, diretta da Enrico Da Molo, è divenuta proprietaria di 1.316.000 metri quadrati. Di questa, buona parte rimane destinata all'Ilva (1.050.000 mq circa) su cui avrà un diritto di superficie sessantennale e per cui si è impegnata a rinnovare l'impianto di lavorazione a freddo con un investimento di 770 milioni di euro, mentre la porzione restante sarà dapprima bonificata e poi destinato a varie funzioni: l'Autorità Portuale disporrà di circa 144.000 mq; altri 60.000 mq saranno utilizzati per realizzare il corridoio infrastrutturale e 62.000 metri quadrati saranno destinati a funzioni urbane. Solo per la bonifica sono necessari 75 milioni di euro. La strada di scorrimento a mare costerà circa 90 milioni di euro e la progettazione definitiva dovrebbe essere pronta entro l'estate. Al posto del vecchio altoforno potrebbero nascere poli di eccellenza, cittadelle scientifiche e, forse, anche il nuovo l'ospedale del Ponente. Società Per Cornigliano ha presentato un masterplan per le funzioni urbane che riguarda anche aree limitrofe alla acciaierie, dove si prevedono edifici scolastici, impianti sportivi, centri espositivi e altro ancora. Il masterplan dovrà essere approvato dalla nuova giunta comunale. (Ansa)