In piazza De Ferrari si accende il maxi schermo sul palazzo della Regione, ma la scintilla viaggia qualche centinaio di metri e infiamma la polemica con Palazzo Tursi. Niente da fare, la Genova del mugugno non si smentisce mai e ogni novità si trasforma puntualmente in querelle. Questa l'origine della discordia: il 2 giugno il cantiere che avvolge il quartier generale della Liguria si illuminerà come un enorme cinema all'aperto, con proiezioni ed eventi che animeranno l'estate genovese fino al 3 settembre. Tanti i contenuti da proiettare, quelli inviati dalla gente sulle bellezze della Liguria e pure le partite della Nazionale. Il progetto si chiama #lamiaLiguria e Toti ne ha fatto da tempo un cavallo di battaglia. Tra il dire e il fare ci sono però le autorizzazioni del Comune. E qui la questione diventa spinosa.
L'assessore Crivello ricorda che ci sono delle regole da rispettare, come l'ordinanza sulla movida e il codice della strada che vieta le potenziali distrazioni per chi guida. "Nessuno vuole boicottare l'iniziativa, ma occorre trovare un punto d'equilibrio", dice Crivello. L'altro punto di scontro è la fontana di piazza De Ferrari, che verrebbe spenta per tutti i tre mesi, così come le luci della piazza: "Siamo proprio sicuri di voler lasciare la piazza più rappresentativa della città al buio e con la fontana spenta?", si chiede l'assessore.
"Continuiamo così, facciamoci del male", replica seccato il presidente Toti su Facebook. "A me pare che l'unica regola rispettata con grande rigore dal Comune di Genova sia quella dell'immobilismo". E poi ricorda che altrove, in giro per l'Italia, di maxi schermi ce ne sono tanti, e il codice della strada è lo stesso da tutte le parti. Alla fine, forse, una mediazione si troverà, come auspicato dagli stessi Toti e Crivello. In ogni caso a vincere è lo scontro, come sempre, in una città che di luci spente e piazze vuote ne ha già fin troppe.
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