cronaca

Al San Martino scoppia il caso: "Lavoratori intimiditi"
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Prosegue il fine maggio caldo dei lavoratori liguri oggi sciopero del pubblico impiego con 45 mila addetti complessivi a incrociare le braccia contro il mancato rinnovo dei contratti collettivi, fermi da sette anni. La mobilitazione, organizzata Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Uil-Pa, approda in Liguria dopo avere toccato altre regioni italiane e sarà articolata in modalità diverse in ciascuna delle quattro province.

ORE 12:45 - Si è concluso lo sciopero davanti alla Prefettura di Genova.

ORE 12:00 - I lavoratori della funzione pubblica che manifestano, circa un migliaio, si sono trasferiti davanti alla Prefettura di Genova in largo Eros Lanfranco.

ORE 11:40 - Il corteo ha sostato per qualche minuto simbolicamente sotto la sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari.

ORE 11.15 Concluso l'incontro con il sindaco di Genova Marco Doria.

ORE 10.45 - Il corteo imbocca via Cairoli direzione Palazzo Tursi

ORE 10.35 - “La precarietà è una piaga che attraversa tutti i settori anche quello pubblico che una volta era esente” a dirlo Luca Maestripieri segretario generale Cisl Genova


ORE 10.25 - La testa del corteo è arrivato in piazza dell'Annunziata.

ORE 10.10 - “Sono 7 anni che manca il contratto collettivo, questo governo sta prendendo in giro 3 milioni e mezzo di lavoratori.  Noi chiediamo innovazione, qualità all’interno della pubblica amministrazione per esempio il Comune di Genova assume dirigenti assolutamente inutili” così Lella Trotta segreteria confederale UIL Genova e Liguria

ORE 9.52 - Il corteo è partito ora da piazza Principe.

ORE 9.50 - “A noi interessa la riforma della pubblica amministrazione che deve avere al centro il lavoratore e non le leggi” così Gabriele Bertocchi segretario generale Cisl per la funzione pubblica

ORE 9.40 - "A Genova la priorità è rappresentata dal settore della sanità dove i problemi sono gravissimi da questo punto di vista" spiega Pierangelo Massa segretario regionale Uil.

ORE 9.35 - "Il governo deve darci una risposta, è inaccettabile la proposta che c'è stata e noi proseguiremo la nostra lotta finché non arriveranno risposte chiare e serie", spiega Corrado Cavanna, segretario generale di Genova della funzione pubblica per la Cgil.

ORE 9.15 - "La manifestazione di oggi è principalmente per il mancato rinnovo del contratto le cose proseguiranno per il Comune di Genova il decentrato è un fallimento totale c’è uno spostamento di tutte le risorse verso i livelli alti e non si trovano 2 mila euro per aumentare di 20 euro i livelli bassi ma se ne trovano 100 mila per aumentare il numero delle posizioni organizzative" così Corrado Fazzuoli del sindacato autonomo DICCAP che conclude "la situazione è esplosiva, faremo un presidio a Tursi il 31".


ORE 9 - Sono già un centinaio i lavoratori del pubblico impiego che sono arrivati in piazza Principe a Genova. La manifestazione, dopo la partenza intorno alle 9.30, proseguirà verso via Balbi quindi in via Cairoli prima di dirigersi in Comune in via Garibaldi dove ci sarà un incontro con i rappresentanti della Giunta. Il corteo proseguirà poi verso piazza De Ferrari per andare sotto la Regione Liguria, quindi terminerà davanti alla prefettura in via Roma dove intorno alle 12 ci dovrebbe essere un incontro con il prefetto Fiamma Spena.

La mobilitazione investe molti settori, sia pubblici sia 'privati': Regione e autonomie locali, sanità, ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, vigili del fuoco, sanità privata e socio sanitario assistenziale educativo privato. Sono esclusi i lavoratori dell’area della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. Garantiti solo i servizi essenziali.


IL CASO SAN MARTINO - Al San Martino di Genova, c'è alta tensione tra sindacati e direzione. Girano voci di "intimidazioni" all'indirizzo dei lavoratori che hanno deciso di aderire alla protesta. "La direzione dell'ospedale ha evidentemente sottovalutato l'adesione allo sciopero e non ha messo in atto tutte le procedure previste dalle legge per far fronte all'astensione, così a un giorno dallo sciopero per garantire lo svolgimento del servizio si è arrivati a intimidire i lavoratori", spiega Vladimiro Furini, segretario generale Funzione pubblica Cgil.

"Stiamo facendo tutto il possibile per coprire i servizi essenziali, l'ospedale San Martino-Ist rispetta il sacrosanto diritto di sciopero dei lavoratori ma anche il diritto alla salute dei cittadini", replica la direzione dell'ospedale. "In queste ore stiamo verificando gli organici reparto per reparto per garantire i contingenti minimi nei servizi essenziali. Abbiamo rispettato le procedure previste dalla legge, ma solo in serata o domani mattina sapremo con precisione se sarà necessario fare ricorso alle precettazioni e in quale misura con l'intervento del prefetto".