Manifestazione degli abitanti di Fegino che hanno simbolicamente circondato lo stabilimento della Iplom con un nastro rosso. "Il nastro rosso vuole simboleggiare la pericolosità di questo stabilimento che è esattamente tra le case. Vogliamo che tutti quanti lo possano vedere", ha dichiarato a Primocanale Marta Parodi del Comitato spontaneo Fegino. "Siamo qui perché vogliamo che non si abbassi l'attenzione e per dimostrare come questa azienda sia pericolosa per i cittadini, per l'ambiente e per gli stessi lavoratori".Presente alla manifestazione anche Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria. "Questo nastro rosso è simbolico, perché in altre decine di Paesi in tutto il mondo, questo è il mese della disobbedienza civile contro le fonti fossili", ha spiegato. "Sono sempre di più coloro che contestano un modello di sviluppo che è legato alle fonti fossili. Pensiamo ai danni dei cambiamenti climatici a livello globale, ma i danni per le popolazioni a livello locale. Questo incidente ha rappresentato un danno ambientale gravissimo. Stiamo ancora aspettando la bonifica. Crediamo che sia necessaria una riconversione".
Nella giornata di ieri, il pm che indaga sullo sversamento di greggio dello scorso 17 aprile ha dato il via libera al piano di manutenzione presentato dall'azienda su 23 punti a rischio. Il piano è necessario per ottenere il dissequestro dell'oleodotto e la ripresa dell'attività lavorativa, ferma dal 6 maggio scorso. La priorità resta la sostituzione del tratto rotto che inizierà nelle prossime settimane. Dopo questa operazione si potrà procedere con gli altri interventi.
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