cronaca

Il clochard seviziato e violentato aveva incontrato qui il suo aguzzino
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Gira e rigira si parte (spesso) da qui. Lungomare Canepa, una delle zone più degradate di Genova. In questa landa umanamente desolata anche se molto trafficata si sono incontrati l’uomo con problemi mentali sequestrato, seviziato e violentato nel greto del Polcevera e il suo aguzzino.

Un incrocio in mezzo alla disperazione e alla solitudine, un’esplosione di violenza che ha raggiunto livelli mai toccati, ma che è figlia anche di una realtà dove queste situazioni proliferano quasi naturalmente.

Da mesi Primocanale denuncia lo stato di abbandono della zona, un’arteria importantissima per la viabilità genovese ma anche il retroterra di un quartiere, Sampierdarena, che giusto una settimana fa aveva lanciato il suo grido di dolore contro il degrado. La cronaca, beffarda, si è presa gioco di questa voglia di riscatto ed ha, invece, collocato proprio qui il seme di un drammatico episodio di violenza.

Da mesi, oltre a un quasi endemico stato di incuria urbanistica devastante, nel tratto terminale verso la Fiumara, c’è la presenza di rom accampati abusivamente in un vecchio autolavaggio, mentre qualcuno in tempi più recenti, ha anche costruito una vera e propria mini casa con i cartoni. Tutto a due passi da dove scorre, frenetica, la vita di tutti i giorni. Per tacere, poi, la prostituta che vende il suo corpo a tutte le ore del giorno.

Una vergogna, il “manifesto” dell’abbandono di un quartiere che vuole invece riprendersi la sua vita, la sua storia e che invece è soggiogato da servitù ambientali e non solo.

E i sampierdarenesi si pongono solo una domanda: cosa dovrà ancora accadere perché si ponga fine a questo scempio?