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Bilancio e 'partecipate', nodi da sciogliere che rischiano di diventare ostacoli insormontabili
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Scampata per il rotto della cuffia, ancora una volta. Il consiglio comunale di Genova è tornato a riunirsi e, come accadrà sempre da qui a quando finirà, in modo traumatico o no, la legislatura, sarà, per il sindaco Marco Doria, come camminare sul filo, sempre a un passo dal baratro della bocciatura e della crisi politica.

Perché la giunta che attualmente governa il capoluogo si regge sulle astensioni e sulle assenze. È già successo a proposito della delicata delibera sull’Imu. Per non parlare, poi, di chi, in Sala Rossa, non si vede proprio. Una cosa mai accaduta, nella pluridecennale storia del consiglio comunale genovese.

Stavolta la delibera sul piano triennale delle manutenzioni è passata in maniera indolore. Dopo tre ore di discussioni e continue pause, alla fine l'assemblea ha accelerato i tempi e votato il documento emendato con una maggioranza risicata ma sufficiente: 20 sì, 16 no e un solo astenuto.

Ancora una volta, però, sono stati determinanti le tre assenze dei consiglieri della Lista Doria, che probabilmente avrebbero votato contro. Lo rileva Lilli Lauro alla fine della seduta, in polemica con la maggioranza. A favore hanno votato anche i consiglieri di Percorso Comune: "Non ci sentiamo una stampella di Doria", risponde Salvatore Caratozzolo. Equilibri trovati in vista del bilancio? Per Simone Farello, capogruppo Pd, "la strada è lunga ancora un anno. Il voto di oggi dimostra che, quando si discute delle cose concrete, trovare un accordo è più facile".

Qualcuno li ha già chiamati "i Magnifici Otto". Sono i consiglieri che, tra astensioni strategiche e assenze pianificate, potrebbero tenere attaccata la spina all'amministrazione per molto tempo. La squadra è variegata: si va da Alfonso Gioia, capogruppo Udc, a Stefano Anzalone, ex Idv, oggi Gruppo Misto, astenuti per riconoscenza, o forse per mossa calcolata. E ancora Paolo Repetto, anche lui Udc, rappresentante del Comune nel cda del Gaslini, Guido Grillo, inspiegabile astenuto del Pdl, Francesco De Benedictis e Salvatore Mazzei, altri volti del Gruppo Misto, fino ai due ex Pd Gianni Vassallo e Salvatore Caratozzolo, ora in Percorso Comune, che a Doria tributano una presunta lealtà. 

Il guaio (per Doria) è che a stretto giro di posta ci sono scadenze importantissime, nodi da sciogliere che rischiano di diventare ostacoli insormontabili per una giunta così fragile politicamente e numericamente. Dal futuro di Amt e del trasporto pubblico ad Amiu, dalle vicende che coinvolgono Aster al contestato bando Iren (sono di oggi le parole, proprio a Primocanale, di Fabio Marante della Fillea Cgil che, senza mezzi termini, dice “O viene ritirato o andremo al Tar”) fino ad arrivare, ed è notizia di pochi giorni fa, alla vendita di 101 appartamenti da parte di Spim, segno evidente di una necessità urgente di far cassa (ma i sindacati degli inquilini protestano: solo i ricchi potranno comprarle).

LA CRONACA DELLA MATTINATA A PALAZZO TURSI

12.35 - A sorpresa non ci sono state dichiarazioni di voto e la delibera sul piano triennale è stata approvata senza difficoltà: 37 votanti, 20 sì, 16 no e un solo astenuto

12.30 -
È in corso il voto per decidere se accorpare i vari ordini del giorno. I lavori procedono ora spediti. Intanto Lilli Lauro, capogruppo del Pdl, non si smuove: "Siamo contrari a questo bilancio. Vediamo una maggioranza che emenda ciò che dice la maggioranza". Il commissario? "Potrebbe essere un congelamento di molte pratiche, ma ultimamente Doria non sta facendo niente". 

12.00 -
"Noi stiamo dalla parte della coerenza, nessuna trattativa", ribadisce Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, mentre Paolo Gozzi di Percorso Comune ricorda che "bilancio e piano triennale sono argomenti distinti". L'esponente del Carroccio è più drastico: "Non c'è nessun emendamento che possa stravolgere il comportamento del sindaco su legalità, sicurezza, partecipate, manutenzioni e trasporto pubblico. Questo bilancio non è assolutamente condivisibile". È in corso l'ennesima pausa dovuta a un'incomprensione su un emendamento.

11.45 -
Alle 11.30, alla ripresa dei lavori, ha inziato a parlare il sindaco Marco Doria dichiarando quali emendamenti la Giunta ritiene ammissibili. Dalla discussione è emerso che il Comune deve sostenere spese impreviste per la realizzazione del Terzo Valico. Si passa quindi alle dichiarazioni di voto per i singoli emendamenti. 

11.15 -
Seconda pausa per il Consiglio comunale. I consiglieri riflettono con l'aiuto di qualche caffè o cappuccino. Come Gianpaolo Malatesta (Gruppo misto), che davanti a un distributore automatico consiglia ai "pallottolieri" del Pd di accertarsi che tutti arrivino puntuali. 

11.00 -
"Siamo oltre la farsa. Il Comune decide di spendere 7 milioni per rifare il portale della Fiera, un ente che ha deciso di liquidare poche settimane fa. È come se decideste di ristrutturare il bagno e poi andarvene di casa". È l'attacco di Andrea Boccaccio (M5s) che ha presentato un emendamento sul tema.

10.45 -
In Consiglio hanno parlato Stefano Anzalone, capogruppo del Gruppo Misto, Gianni Vassallo (Percorso Comune) e Alessio Piana (Lega Nord) ancora sugli emendamenti. Mentre parla anche Alfonso Gioia (Udc), Paolo Repetto, suo collega di partito, si difende: "Ci siamo sempre comportati in modo da permettere al Consiglio di andare avanti. Ripeto: non siamo una stampella del sindaco Doria. Sicuramente non sarà un voto positivo, anzi, partiamo da una posizione contraria". Ma così non si prendono in giro gli elettori? "Non credo. Lo dico chiaro: siamo all'opposizione. Ma dobbiamo creare una condizione di continuità", è la nebulosa conclusione di Repetto. 

10.30 - "Preoccupato? Non sottovaluto le situazioni. È diventato difficile decidere in Consiglio comunale", ammette Simone Farello, capogruppo Pd in Consiglio. "Per governare una città ci vuole una maggioranza assoluta. Se non c'è dobbiamo fare noi per primi una riflessione sulla città". Dimissioni di Doria? "Il sindaco lo ha detto in maniera esplicita, non è un problema di posizione ma di governo. Lui si appella al senso di responsabilità". Il Pd, riferisce Farello, voterà sicuramente 'sì' sul bilancio, ma restano aperte le questioni rifiuti, appalti e trasporto pubblico. Nel frattempo, in Sala Rossa va avanti la discussione sugli emendamenti.

10.15 -
"Io astenuto? I bilanci previsionali hanno vari passaggi istituzionali. Dall'accoglimento o meno degli ordini presentati del giorno dipende il voto". Così Guido Grillo (Pdl), uno dei "Magnifici Otto" che tengono in piedi la giunta pur non facendo parte della maggioranza. Gli animi si scaldano quando Alice Salvatore, consigliera regionale del M5s collegata dallo studio di Primocanale, rimprovera a Grillo di essere incoerente. "Ciò che conta non sono le pregiudiziali politiche, ma le singole proposte", risponde lui stizzito. In Consiglio lavori fermi.

10.00 -
Tra i consiglieri arrabbiati con Doria c'è anche Antonio Bruno (FdS): "Scandalosa la gestione degli appalti al massimo ribasso, come visto nel caso Iren, un macigno". Sul bilancio? "Le nostre proposte sono radicalmente diverse da quelle della giunta, ma non siamo mai pregiudiziali: stiamo a vedere se si salveranno i servizi sociali". Ricorda ancora Matteo Campora all'esterno di Palazzo Tursi: "Ognuno si prende le sue responsabilità. C'è chi ha sempre fatto opposizione, c'è chi fa altre scelte che non condivido". Intanto è scoppiato un battibecco tra il sindaco Doria e i banchi del Movimento 5 Stelle.

9.45 -
"Il commissario non fa marchette elettorali, ecco perché non lo vuole nessuno. Ma non è l'uomo nero". Andrea Boccaccio (M5s) va controcorrente e annuncia: "Sul bilancio siamo fortemente contrari". Una mediazione coi Cinque Stelle? "Doria non l'ha mai cercata, ma non c'è bisogno di questi approcci, basterebbe presentare iniziative nell'interesse dei cittadini. Non accetteremo compromessi". Intanto, dopo 40 minuti di discorso, Guido Grillo ha lasciato la parola a Matteo Campora (Ncd), intervenuto - molto più rapidamente - su spiagge libere, forti e tracciati escursionistici. È stato quindi il turno di Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, che ha passato in rassegna le problematiche del Ponente cittadino.

9.30 -
 Il consigliere Grillo sta parlando in Sala Rossa da mezz'ora. Intanto Stefano Balleari (Fratelli d'Italia) assicura che manterrà l'opposizione sul bilancio "al 99%", ma ricorda anche che "un commissario non sarebbe utile alla città" perché avrebbe limitata capacità d'azione. "Presenteremo un po' di emendamenti per recuperare risorse e garantire i servizi essenziali a questa città", riferisce Claudio Villa (Pd). Il suo sarà comunque un 'sì' al piano triennale, mentre il capitolo bilancio dipenderà dall'esito degli emendamenti. Che comunque "va votato per risolvere tutti i problemi di questa città"-

9.00 - Sono cominciati i lavori del Consiglio. L'assemblea è chiamata a valutare il piano triennale delle manutenzioni e gli emendamenti al bilancio. Saranno tre giornate di lavoro, una vera maratona che porterà all'approvazione o meno del documento finanziario mercoledì prossimo. Il presidente Giorgio Guerello ricorda che gli astenuti sono importanti in quanto mantengono valido il numero legale. Per approvare le delibere, quindi, è necessaria la maggioranza assoluta dei votanti. 

8.30 - "Io e Guido Grillo ci confrontiamo spesso per capire meglio i documenti". Così il pentastellato Paolo Putti prima della seduta, al bar insieme al consigliere 'astensionista' di Forza Italia, Guido Grillo. Con loro c'è anche Stefano Balleari (Pdl) che annuncia già il suo 'no' alle delibere, mentre Alfonso Gioia (Udc) assicura un "voto nell'interesse della collettività", ma l'ultima volta si era astenuto.