ANCI Liguria richiede nuove e diverse modalità di gestione dell’accoglienza sul territorio, proponendo misure immediate per evitare una nuova (falsa) emergenza profughi con danno sia per i cittadini sia per i migranti stessi. “Sulla base delle previsioni, l’emergenza non sarà in termini strettamente numerici, ma può diventare un’emergenza se si proseguirà con modalità di gestione insostenibili e scarichi reciprochi di responsabilità – ha dichiarato Paolo Pezzana, coordinatore per l’immigrazione di ANCI Liguria -, come è successo a Borzonasca e a Ventimiglia. E' necessario, secondo ANCI Liguria, un piano nazionale specifico per Ventimiglia, con protocolli operativi e risorse adeguate per fronteggiare i flussi in transito per il territorio di confine; da gennaio 2016 la Francia ha rimpatriato su Ventimiglia 3390 persone che si aggiungono ai flussi precedenti.
"Sarà emergenza – secondo il coordinatore di ANCI Liguria - dove l’accoglienza non venga praticata in modo diffuso e con numeri piccoli, da gestori affidabili e controllati, soggetti non profit che facciano della qualità e dell’umanità i loro requisiti operativi piuttosto che speculatori d’occasione.”
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