porti e logistica

Fino al recente parere del Consiglio di Stato
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"Aprire maggiormente alla concorrenza e stabilire con certezza (almeno) i canoni minimi". È questo il giudizio formulato dal Consiglio di Stato sul nuovo regolamento per le concessioni portuali. Un tassello importante in una discussione che si trascina da oltre un anno. Ad aprire il dibatitto fu il senatore ligure Maurizio Rossi (Gruppo Misto - Liguria Civica), che di fatto può accogliere il parere espresso dal Consiglio di Stato come una vittoria personale.

È il 5 agosto 2015 quando, nel corso della seduta della Commissione Ottava del Senato, viene approvato il parere sul piano dei porti. In quell'occasione, il senatore Rossi osserva che “in questo periodo nel quale ci sono commissari e presidenti di Autorità portuali in attesa di una nuova normativa non si deve assistere alla corsa al rinnovo delle concessioni. Un fatto che ingesserebbe il futuro del sistema portuale italiano“.

Alla seduta è presente Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture, che condivide la posizione del senatore ligure e ne informa sin da subito il ministro Graziano Delrio. Da lì in avanti si apre un dibattito che ha accompagnato la nascita del nuovo regolamento sulle concessioni portuali, che l'Italia attende dal 1984.

Nel frattempo, però fioccano le richieste di rinnovo di 50, 60 e persino 70 anni. Per questo motivo, sempre il senatore Rossi scrive il 5 ottobre 2015 una lettera al ministro Delrio in merito al problema “delle proroghe delle concessioni portuali e della nomine del commissario e del presidente del Porto di Genova”. Pochi giorni dopo, è il 9 ottobre, il ministro esprime piena condivisione dei contenuti della missiva.

Ma la discussione aperta dal senatore stimola anche a comportamenti lodevoli. Come quello dell'allora presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, che agli inizi di ottobre 2015 pubblica le istanze di rinnovo delle concessioni portuali presentate nelle scorse settimane. Un atto importante, che non viene tuttavia emulato da Savona e dalla Spezia.

Passa un mese e sul tavolo del dibattito arriva il parere pro veritate degli avvocati Isabella Loiodice e Federico Mazzella, commissionato sempre dal senatore ligure Maurizio Rossi. In estrema sintesi, nel parere si ribadisce l'obbligo di gara sia per l'affidamento originario della concessione che per il suo rinnovo, oltre che il ruolo preminente svolto dall'evidenza pubblica nei principi dell'Unione Europea. Del parere dei due giuristi, il senatore Rossi informa subito il ministro Delrio con una nuova lettera.

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Ma i mesi passano e del regolamento sulle concessioni si perdono le tracce. Sul finire del 2015 indiscrezioni di stampa spiegano che il tema sarebbe finito nel mirino di Margrethe Vestager, commissaria Ue alla Concorrenza. Sotto la lente d'ingrandimento della numero europea alla Concorrenza sarebbero finite soprattutto le concessioni non a gara per durata di 30 o anche 40 anni.

Poi arrivano nuove indiscrezioni di stampa, che svelano il contenuto del nuovo regolamento sulle concessioni: la durata delle concessioni non potrà infatti superare i 20 anni (salvo deroghe) e verranno richiesti investimenti e livelli occupazionali dettagliati in tutta le gare. Un passo in avanti, che però non basta. Si arriva infatti a oggi, alla decisione del Consiglio di Stato che chiede di aprire maggiormente alla concorrenza le concessioni portuali. Un giudizio forte, che rimanda il Ministero e dà ragione alla battaglia, lunga più di un anno, del senatore Maurizio Rossi.