cronaca

Le avances alle sue due amiche hanno innescato rissa e spari
2 minuti e 4 secondi di lettura
"Ma che ci fai con un vecchio, sali in macchina con me bellezza che ti faccio divertire...": questa frase indirizzata a una sua accompagnatrice, la rissa e poi i colpi di pistola sparati perché "dovevo difendermi". Così Salvatore Maio, 62 anni, calabrese di Rizziconi (Reggio Calabria) che ha confessato di aver ucciso ieri sera a colpi di pistola Walter Lamberti, 27 anni e suo padre Adriano, 52 anni: ha detto alla polizia di aver sparato solo perché aggredito e di non aver voluto uccidere. Sono le 20,45 quando Maio arriva con un paio di amiche al bar. Walter Lamberti invita una delle due donne a lasciar stare 'il vecchio', Maio si risente e lo minaccia invitandolo a uscire dal locale.

Una volta fuori si trova davanti Walter e suo padre Adriano oltre al suocero del ragazzo, tutti sinti residenti in zona. Litigano, si accende la rissa. Maio ha la peggio, viene colpito al viso. A quel punto estrae la pistola dalla tasca della giacca e fa fuoco: due colpi colpiscono al torace e uccidono Adriano Lamberti, uno centra al ventre Walter che si accascia sul marciapiede. Morirà due ore dopo in ospedale. Un terzo sinti riesce a fuggire. Maio lascia cadere la pistola, una Beretta 7.65 con la matricola abrasa, e si allontana a piedi, dimenticando l'auto, la Ford Fiesta intestata alla moglie con la quale era arrivato al bar. Anche grazie a quell'auto i poliziotti delle volanti e della sezione omicidi della squadra mobile raggiungono l'abitazione di Maio, alle case popolari del Cep, poco lontano dal litorale. Lì lo trovano e lo arrestano.

Deve rispondere di duplice omicidio aggravato e detenzione e porto di arma illegale. In questura Maio, davanti al dirigente della squadra mobile Annino Gargano e al magistrato di turno Patrizia Ciccarese, confessa di avere sparato. "Ma l'ho fatto per difendermi - ha detto -. Erano in quattro, mi hanno picchiato e puntato una pistola alla testa. Li ho disarmati, la pistola è caduta, l'ho presa e ho sparato. Non volevo uccidere". Salvatore Maio però ha dei precedenti specifici: nel 1980 uccise durante una lite un marittimo di 19 anni, Giuseppe Zangari, e feri' lo zio di quest'ultimo Natale 37 anni. Venne condannato a 19 anni di reclusione, ma ne scontò 11. Appena uscito si trasferì a Genova dove è stato denunciato per la detenzione illegale di una pistola e una per spaccio. "Ma - dice il suo avvocato - ormai era un tranquillo pensionato".