"Quello che sta avvenendo in queste ore a Fegino e nel Ponente genovese va al di là anche delle peggiori previsioni e certifica, nel modo più drammatico, il fallimento della politica energetica del partito del fossile".Lo affermano, con un comunicato, Alice Salvatore e i portavoce liguri del MoVimento 5 Stelle. "In questo momento di emergenza, non ci interessa cercare responsabili - proseguono i portavoce pentastellati - Ci sarà tempo e modo per chiarire se qualcuno ha sbagliato o qualcosa non ha funzionato nella macchina della sicurezza. Ma i fatti di Genova, all'alba del referendum sulle trivelle, dimostrano, una volta di più, che è necessario ripensare alla radice la politica energetica di questa regione e di questo paese".
"L'unica vera soluzione - prosegue la nota - è quella tracciata dal MoVimento 5 Stelle con il Programma Energetico 5 Stelle presentato in questi giorni: ovvero l'uscita dalle fonti fossili entro il 2050 attraverso l'avvio immediato di una progressiva conversione energetica nazionale che punti sulle energie rinnovabili e sull'efficienza energetica".
"Restiamo, altresì, basiti - proseguono i portavoce M5S - nel sentire esponenti delle istituzioni locali e nazionali, come il sindaco di Genova Doria e il ministro delle Infrastrutture Delrio, minimizzare o affermare che è tutto sotto controllo. Mettere la testa sotto la sabbia oggi significa negare l'evidenza e prendere in giro i cittadini".
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