Panne oceaniche alte 1 metro e 80 e più battelli in mare, alla foce del Polcevera; un numero di autospurghi e uomini che quasi raddoppia, passando rispettivamente da 14 ad oltre 20 e da 50 ad oltre 100. Sono le misure annunciate da Iplom per affrettare l'opera di bonifica dell'area inquinata dallo sversamento del greggio fuoriuscito dall'oleodotto Iplom domenica sera in Valpolcevera. A chiedere di aumentare il ritmo all'azienda petrolifera di Busalla era stato il governatore della regione Liguria Giovanni Toti, al termine di un summit in Prefettura. Il piano si è reso necessario anche a fronte delle previsioni meteo, perché per il fine settimana è previsto il ritorno su Genova di maltempo e piogge. Il grande nemico infatti ora è l'acqua, che potrebbe trascinare in mare i 500 metri cubi di greggio che impregnano i greti dei torrenti Fegino e Polcevera.
Fra i primi interventi previsti ci sono quelli nel torrente Fegino, in modo da togliere i camion e furgoni posteggiati, che dal giorno successivo al disastro stanno riducendo un tratto della carreggiata di via Borzoli ad una corsia sola, percorribile a senso unico alternato, provocando ulteriori disagi ai residenti.
Nel dettaglio, come si legge in una nota di Iplom, gli interventi effettuati saranno i seguenti:
- verrano installate panne di contenimento di tipo d’altura
- proseguiranno la aspirazione nei punti esistenti di captazione con incremento del numero di autospurghi esistenti (attualmente 14) in modo da diminuire i tempi di carico scarico del prodotto aspirato e incrementare i punti di captazione
- verrano rimossi gli idrocarburi nel tratto di rio Fegino – procedendo da monte a valle - con idrolavaggio ad alta pressione ed aspirazione dei reflui prodotti in briglia di contenimento realizzata a valle
- verrà realizzato un deposito temporaneo di rifiuti all’interno del deposito IPLOM di Fegino
- verrà aumentata la frequenza di sostituzione delle panne assorbenti in base a grado di imbibizione (almeno 2 volte al giorno) e utilizzate panne e fogli assorbenti nei rivi e punti di accumulo
- verranno realizzate fosse di accumulo tra rio Fegino e Pianega e tra rio Fegino e Polcevera
- verrà utilizzata la briglia sifonata nel tratto terminale del fiume per confinamento prodotto ancora presente nell’area della perdita
- verranno raccolte le emulsioni con skimmer, che servono a separare e recuperare liquidi oleosi emulsionati (sono già stati installati in due unità presso la barriera galleggiante lato ILVA), e verranno monitorati le capacità di aspirazione e efficienza
- verrà incrementato il numero di battelli disinquinanti: fino a 20 unità
- verrà rimossa la vegetazione contaminata lungo rio Pianego e rio Fegino
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