
Olinga scopre il segreto di Pulcinella, ovvero che l'avvocato Romei agisce da direttore generale della Sampdoria pur senza averne titolo formale. "Era Romei – sostiene il calciatore - che inviava le offerte per conto della Sampdoria. E quello che ha dichiarato alla stampa recentemente, che avrebbe offerto 70 mila euro, non è affatto vero. Mi ha mandato un'offerta di 270 mila euro lordi per i prossimi quattro anni, e ho subito accettato. Ma è da più di un anno che non mi versano un euro". Dovrà per forza essere un giudice terzo a chiarire quale delle due parti dica il falso, rispetto a una coppia di ricostruzioni completamente divergenti: la Fifa è già stata allertata, mentre anche la Sampdoria non esclude di rivolgersi al giudice ordinario.
Quanto al rapporto con Ferrero, Olinga si allinea a tutti quelli che vedono nel patron blucerchiato una certe difficoltà ad adempiere le promesse, passando dalle parole ai fatti: "Ho avuto un rapporto diretto col presidente, mi ha promesso molte cose. Ma non si è realizzato niente di quello che ha detto. Mi ha trattato come una merda".
Sembra però strano che la Sampdoria, pur non potendo tesserare subito un nuovo extracomunitario, si sia privata di un giocatore forse di talento, certamente di grande autostima: "A Pinzolo mi sono sempre allenato a parte. Ho chiesto un giorno al presidente il perché di tutto questo. Secondo me era tutto premeditato perché io avevo un talento che non c'era nel gruppo. Il presidente non mi ha raccontato la verità dei fatti".
La palla, a questo punto, passa alla Sampdoria. Ma l'ultima parola, ormai è chiaro, a dirla saranno i giudici.
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IL COMMENTO
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