cronaca

Intervista all'amministratore delegato di Area 24
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La pista ciclabile del Ponente ligure, che va da San Lorenzo a Ospedaletti, è un grande successo. “Una infrastruttura turistica che ha cambiato radicalmente l'offerta ai villeggianti italiani e stranieri”. Giuseppe Argirò, amministratore delegato di Area 24, la società che gestisce la pista, la definisce così. Intervistato da Luigi Leone, il manager imperiese conferma che esistono delle criticità sui conti: “L'indebitamento è sceso da 17 a 12 milioni, ma bisogna migliorare ancora”.

Argirò, quali sono i principali dati tecnici dell'opera. 

"È un'infrastruttura che si può definire un'autostrada ciclabile, in una posizione meravigliosa, affacciata sul mare, ed è il vantaggio che ha dato il recupero del sedime ferroviario dismesso. Sono state liberate aree inaccessibili con una scelta intelligente e lungimirante. Ora è la più importante infrastruttura turistica del Ponente ligure".

Ma è vero che è la pista ciclabile più lunga d'Europa?

"No, ci sono piste molto più lunghe. Ma di certo è la più bella, e per questo siamo stati premiati nel 2011. Merito del posizionamento, delle modalità tecniche, ma anche di questo asfalto 'trasparente', color terra, anziché asfalto nero. Sono un po' più di 24 km con una larghezza media di 5,5 metri, tre corsie, si può andare in bici, correre e passeggiare. È un luogo di aggregazione".

Proviamo a ragionare sulla gestione. Non credo sia semplicissimo, soprattutto sui costi.

"Questo è il nodo. Le criticità derivano da un fatto: quando la pista è stata pensata a promossa eravamo nel 2003. Il mondo è cambiato. Si immaginavano valorizzazioni che il mercato non ha recepito. È stato sottovalutato il disavanzo, e invece i costi ci sono e sono importanti, e alla fine determinano uno squilibrio. Devo dire che è stato molto ridotto in questi cinque anni".

Ad oggi a quanto ammonta?

"La cifra si aggiunge a 2-300 mila euro, cui vanno sommati gli oneri derivanti dal debito progresso accumulato in parte dai cofinanziamenti per la realizzazione della pista, in parte per l'accumularsi di disavanzi e in parte per situazioni di contenzioso per cui sono stato chiamato quattro anni fa. Avevamo 23 milioni di buco".

A questo punto l'indebitamento totale di Area 24 si aggira intorno a quale cifra?

"In questo momento a 12,5 milioni di euro, con un più l'operazione immobiliare 'Parco24 Arma' per acquisire le aree derivanti dall'operazione incompleta del parcheggio. Ma una volta completata l'infrastruttura avremo 199 box, 6 negozi e 176 posti a rotazione che determineranno un importante valore".

Mi pare che abbiate a tiro una serie di interventi di manutenzione.

"Alle 7 e mezza ho appuntamento sul cantiere perché partire un'opera di manutenzione straordinaria. Tireremo a lucido la pista. In questi anni non avere le risorse per gestire la sofferenza è stato un rammarico. Abbiamo sempre osservato la sicurezza e il decoro, oggi facciamo molto di più, passiamo alla valorizzazione".

Prima di toccare il tasto del prolungamento, l'ha definita come una delle principali infrastrutture turistiche liguri. Avete calcolato quando abbia inciso in termini di presenze?

"Difficile dirlo. Ha determinato un rimodellamento dell'offerta turistica, che era in crisi irreversibile, con una perdita costante di presenze. C'era un problema di internazionalizzazione e destagionalizzazione dei flussi. E questa pista ha creato le condizioni per superarlo".

Salvo rinvii, alla fine del 2016 dovrebbe entrare in servizio il raddoppio ferroviario San Lorenzo-Andora. Tutti si aspettano un prolungamento della pista ciclabile. Si può avere un'idea dei tempi e di chi parteciperà?

"La regia è della Regione, che deve dare la strategia, la programmazione urbanistica, la progettazione e la copertura finanziaria. Questo processo è molto complesso, la Regione è azionista tramite Filse per il 43%. Adesso è importante ragionare sulla destinazione delle aree. Mi sono permesso di suggerire che la prima cosa da fare è collegare Imperia agli altri 24 km di pista. Peraltro è molto semplice: il tratto dismesso da San Lorenzo a Porto Maurizio è già sul sedime ferroviario. La partita più complessa riguarda invece i tratti in variante, come Porto-Oneglia e la 'incompiuta', sotto Capo Berta. Quello diventerebbe uno dei pezzi più belli in assoluto. Ma c'è un problema di sicurezza di tutto il versante. Noi abbiamo già inquadrato la situazione. Ora si tratta di trovare le risorse per l'intervento, sarebbe un vero gioiello per il comprensorio dianese e imperiese".

Il suo mandato è quasi in scadenza. La ritroveremo con ruoli diversi?

"Al momento non ho nulla da dire per rispetto degli azionisti. Dopodiché lo renderemo pubblico".

Lei si è impegnato politicamente come sostenitore di Raffaella Paita. Cosa le ha promesso? E che fine ha fatto la sua esperienza politica?

"Non mi ha promesso niente nessuno, ho continuato a fare il mio mestiere. Il mio è stato un impegno amminsitrativo, non in favore di questo o quel soggetto, perché ho condiviso molte delle scelte fatte sul nostro territorio da parte dell'amministrazione uscente. Questo non significa che la nuova amministrazione non farà altrettanto".