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Verso il voto amministrativo di giugno
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Chiappori c'è, il Movimento 5 Stelle quasi, il centrosinistra ancora no. Proseguono i movimenti politici a Diano Marina in vista del voto prossimo giugno. Le formazioni in campo si trovano tutte a dover fare i conti con elementi di incertezza, sebbene la situazione nei diversi schieramenti sia molto diversa l'una dall'altra.

Partiamo dal centrodestra, dove a scuotere un ambiente apparentemente tranquillo è arrivato il rinvio a giudizio per Chiappori e parte della sua giunta. L'accusa è di voto di scambio "light" (espressione usata per escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata) e tentato abuso di ufficio. Il sindaco leghista si è detto da subito "tranquillo" e ha annunciato l'intenzione di non ritirare la propria candidatura. Gli alleati sembrano stare con lui e dunque il ticket Forza Italia - Lega Nord (tanto caro al governatore Toti) dovrebbe essere assicurato.

Qualcosa si muove anche nel Movimento 5 Stelle. Dopo settimane di incontri e discussioni, i pentastellati dianesi sembrano aver trovato l'intesa sul nome del candidato sindaco per la Città degli Aranci. Si tratta di Simone Borgarello, laureato under 30 che avrebbe raccolto intorno a sé i consensi degli attivisti dianesi. Prima dell'ufficialità bisognerà attendere l'espletamento di tutte le procedure previste da Grillo e Casaleggio, ma intanto i 5 Stelle si stanno già muovendo per completare la lista dei candidati consiglieri. Forti anche del rinvio a giudizio di Chiappori, che senza dubbio sarà un tema che cavalcheranno in campagna elettorale.

E a sinistra? Quello resta il fronte più lontano da un'intesa definitiva. La linea del segretario provinciale del Pd Mannoni resta quella del "listone" in cui far confluire tutte le forze - da Rete a Sinistra agli ex forzisti - in contrapposizione a Chiappori. Il Pd ha dato l'incarico al giovane Davide Damonte (candidato sindaco in pectore) di iniziare una serie di colloqui per tentare di costruire una lista vincente. Ma è proprio sul nome del candidato alla poltrona di primo cittadino che si registrano le maggiori difficoltà di accordo.

Rete a Sinistra, capeggiata dal comunista Zuccolo, spinge per un nome indipendente, che possa attrarre consensi anche nel centrodestra. Il nome proposto con insistenza è quello della giornalista Loredana Grita, più adatta - secondo Zuccolo - a rappresentare una coalizione di larghe intese. Il Pd ha dato la propria disponibilità a discutere della candidatura di Damonte - che per profilo continuano a ritenere la più adeguata - ma non vogliono che il nome della Grita sia posto come aut-aut per l'intera alleanza.

Una situazione, dunque, ancora molto ingarbugliata.
Il tempo scorre e gli spazi di manovra si restringono. Chiappori - nonostante tutto - resta in corsa e aspetta ai nastri di partenza. Il Movimento 5 Stelle lo sta raggiungendo. Il Pd rischia di arrivarci all'ultimo momento e già col fiatone.