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Domenica il centrosinistra vota il proprio candidato sindaco
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Il conto alla rovescia sta per terminare e gli oltre 50 volontari sono stati istruiti. Le regole per il voto delle Primarie del centrosinistra a Savona sono quelle arrivate dal vicesegretario nazionale Pd Guerini e sono chiare: pagando un euro, votano solo i maggiorenni iscritti alle liste elettorali del comune di Savona muniti di documento di identità valido.

Il ballottaggio Battaglia Di Tullio sembra destinato a tenere tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo. E dunque, dopo il voto aperto alle 8 del mattino di domenica nei nove seggi savonesi, subito dopo alla chiusura delle 20, si inizierà lo spoglio che in breve determinerà il candidato sindaco del centrosinistra per Savona.

Per arrivare al risultato finale i due candidati hanno seguito due percorsi opposti anche nel modo di presentarsi alla città. In pompa magna Cristina Battaglia con il suo point salotto nella centralissima via Pia, in tono minore in un locale ammezzato di via Paleocapa al 25 senza alcun simbolo esterno Livio Di Tullio.

Punti di partenza diversi per i due con la Battaglia impegnata nel farsi conoscere in città, considerato che lei savonese ormai da anni lavora e vive a Genova, e con Di Tullio invece più legato alle realtà chiavi del capoluogo savonese di cui è tutt’ora vicesindaco.

Difficile fare un paragone con le primarie regionali dell’anno scorso. Nel 2015 al voto andarono 2061 elettori con Cofferati assoluto vincitore con oltre 1110 preferenze rispetto alle circa 900 della Paita. Ma l’associazione tra i candidati regionali e quelli locali è difficile sostenere anche se anagraficamente e come profilo Di Tullio risulta il politico esperto e più maturo e la Battaglia la principiante e giovane.

Gli equilibri però non sono gli stessi. Basti pensare che l’anno scorso il sindaco uscente Berruti sostenne Cofferati e quest’anno invece la Battaglia. Tre le sezioni considerate più delicate di altre: quella delle Sms Serenella alle Fornaci, quella della Rocca e quella del centro nel palazzo comunale dove l’anno scorso la spuntò la Paita per un voto.

Le primarie di Savona stanno per segnare un altro momento strategico per la città, nessun si sbilancia sul vincitore, ma nessuno oggi è pronto nemmeno a scommettere che gli scontri di queste settimane non lascino strascichi nel Partito Democratico.