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In estate la rosa è stata costruita male: troppi i doppioni e ruoli scoperti
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La crisi della Sampdoria riguarda soprattutto i calciatori, contro il Chievo abulici e superficiali oltre ogni limite; ma non esclude chi li abbia scelti. In estate la rosa è stata costruita male: troppi i doppioni e i ruoli scoperti. A gennaio, completando l'opera, sono stati ceduti i migliori in attacco e difesa. Su tutto, l'equivoco Cassano.

Su Fantantonio, Ferrero il 10 luglio 2015 dice: "Penso che non arriverà mai, gli voglio bene ma è “inaiutabile”, il nemico di Cassano è se stesso". Il 23 luglio rincarerà: "Cassano non verrà alla Samp perché i remake non mi piacciono". Poi arriva il ciclone Vojvodina e Viperetta cambia idea, quasi il barese fosse un antidepressivo per calmare la piazza. L'8 agosto dice infatti: "Non lo prendo per due anni, ma per farne la nostra bandiera".

Il campo non mente mai e il campo dice che Cassano, in talento puro, resta il miglior giocatore italiano. Ma la sua condizione non gli permette di rendere al meglio per l'ora e mezza canonica. Schierarlo titolare, oltretutto, impone a Montella due problemi: lasciar fuori Correa, meno qualitativo ma più tonico, e arretrare Soriano in un ruolo “alla Palombo”, quello che sarebbe spettato al vero Barreto. Giocando da interditore senza esserlo, il capitano non aiuta Fernando che va in costante sofferenza: così la complicazione tattica si perfeziona.

Gli sprazzi sempre abbaglianti dell'immensa classe non bastano a giustificare un impiego a tempo pieno, anche perché al prossimo compleanno le candeline saranno trentaquattro. Dettagli forse, agli occhi di chi vagheggia di ingaggiare il quasi quarantenne Totti. Dettagli però che si ripercuotono sulla classifica. Anche perché un Cassano non titolare difficilmente giova agli equilibri di spogliatoio.

Cinque anni fa, il campionato e forse l'intero ciclo dei Garrone andarono in fumo anche per il suo allontanamento. Ora si rischia grosso anche a causa della soluzione opposta. C'era forse da chiedersi perché, per riavere il numero 99, non ci fosse stata da vincere alcuna asta, perché mai nessun'altra società italiana spingesse per ingaggiarlo. C'erano da farsi queste e altre domande. Ma non succede, quando si pensa di sapere già tutte le risposte.