A un anno dalla strage del Museo del Bardo di Tunisi, in cui morirono 24 persone tra cui quattro italiani, i familiari di una delle vittime, la torinese Antonella Sesino, depositeranno una domanda di mediazione, che prelude a una causa civile, con il tour operator Costa Crociere.L'annuncio alla vigilia del primo anniversario dell'attentato terroristico, che oggi Torino ricorda con una serie di iniziative. Secondo i legali incaricati dal marito e dai due figli della donna, la società "avrebbe dovuto prevedere quel rischio e non portare i turisti in una zona così pericolosa e così vicina al parlamento dove si stava discutendo dell'aggravamento delle misure per il terrorismo".
I legali della famiglia produrranno, a sostegno della tesi, un video in cui tre esponenti dell'Isis annunciavano attacchi con kalashnikov e autobombe in Tunisia, incitando la popolazione a seguire la sharia e a ribellarsi "agli eredi di Napoleone e De Gaulle".
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