cronaca

L'analisi nella relazione annuale
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Per la sua posizione geografica rispetto all'Europa la Liguria è estremamente appetibile per i traffici gestiti dalle organizzazioni criminali e, in particolare, dalla 'ndrangheta. È quanto emerge nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.


 Il consigliere Cesare Sirignano ha evidenziato come la presenza della 'ndrangheta sul territorio ligure sia capillare soprattutto nei settori del tessuto economico regionale grazie anche al low profile utilizzato per non attirare l'attenzione delle forze di polizia. La relazione della Dna evidenzia come il radicamento della criminalità organizzata calabrese comprenda l'intero territorio, con cosche che si sono insinuate lentamente nel tessuto economico locale attraverso la gestione, diretta o indiretta, di attività di ristorazione, edilizia e del ciclo dei rifiuti oltre al reimpiego di danaro derivante, prevalentemente, dal circuito del traffico di droga. Dalle indagini è emerso che alcuni calabresi residenti in Spagna e Francia, con altri calabresi che dimorano in Liguria, "mantenendo stretti e costanti rapporti con corregionali residenti in Calabria", hanno gestito traffici transazionali di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti provenienti da Colombia e Marocco.


    "La Liguria - spiega Sirignano - sia per i trasporti marittimi attraverso i suoi grandi porti che per quelli terrestri attraverso la frontiera di Ventimiglia, conferma di essere crocevia importante nei traffici internazionali di sostanze stupefacenti dirette in Italia e in Europa. L'attività repressiva ha evidenziato come Genova e, in generale, l'intera regione siano luogo di transito della sostanza stupefacente che spesso èdiretta in altre regioni del Nord, Lombardia in primis". A Genova, e nel resto della regione, invece, è destinata la droga per la vendita al minuto, un mercato gestito dalla piccola criminalità locale. Per Sirignano, infine, "i risultati investigativi e processuali hanno smascherato il fenomeno criminale presente da anni, favorendo il rafforzamento della capacità di difesa del tessuto sociale fino a qual momento incredulo e abbarbicato su posizioni negazioniste piùo meno strumentali al mantenimento dello status quo".