Dal 2003 al 2012 il titolare dell'azienda fantasma non ha mai presentato dichiarazioni dei redditi: l'unico obiettivo era emettere e spacciare fatture per lavori e servizi pulizie mai eseguiti. Il tutto agevolato da un complice che procacciava i clienti cui vendere fatture fasulle. Alla presentazione del documento falso, corredato da contratti e preventivi tarocchi, seguivano i relativi pagamenti con bonifico o assegno. Gli importi pagati venivano restituiti durante un incontro vicino alla banca dove era stato perfezionato il pagamento e veniva corrisposta, in contanti, la 'provvigione' pari al 10% dell'importo della fattura.
L'indagine ha permesso di scoprire e denunciare otto operatori economici che hanno 'comprato' le fatture false per beneficiare di vantaggi fiscali derivanti dal recupero dell'Iva e dalla riduzione delle imposte sui redditi in ragione dell'aumento dei costi oltre al falso imprenditore e al suo complice.
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