cronaca

Compravendite di immobili, prezzi gonfiati e patrimonio di Carige svalutato. Ecco il ruolo di Berneschi
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La ricostruzione di uno degli investigatori del nucleo tutela ed economia della Guardia di Finanza è al centro dell'udienza del processo Berneschi, l'ex presidente di Carige, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio internazionale.

Il teste chiamato dalla pubblica accusa ha ricostruito nel dettaglio le operazioni immobiliari, le compravendite effettuate dal gruppo assicurativo di Carige, che avrebbero portato danni al patrimonio della banca per svariati milioni.

Sotto la lente di ingrandimento, tra gli altri, il caso del gruppo Cavallini che il testimone ha ricostruito così: negli anni 2000 il gruppo Cavallini avrebbe acquisito una serie di immobili per 70 milioni. Immobili che, poco tempo dopo, sono stati ceduti a Carige per un valore di 161 milioni.

La stessa Carige riporta poco tempo dopo nei suoi documenti il valore degli immobili ad una cifra di poco superiore agli iniziali 70 milioni, determinando così una enorme svalutazione del suo patrimonio.

In quegli anni Berneschi e Menconi, il primo presente in aula al processo, hanno avuto ruoli dirigenziali non solo in Banca Carige, ma anche nel ramo assicurativo del gruppo, e avrebbero avuto un ruolo decisivo in queste operazioni.

Il teste ha poi descritto gli intrecci con società e conti correnti in Svizzera e Lussemburgo, che avrebbero consentito agli imputati di entrare in possesso delle somme derivanti dalle vendite gonfiate.

Per il momento Berneschi e i principali imputati ascoltano in aula. Solo dopo la conclusione delle udienze dedicate ai testimoni sarà il momento delle loro risposte a questo processo che riguarda la storia economica di Genova.