cronaca

Il testamento è datato 18 settembre
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Venti righe scritte in corsivo, su un foglio protocollo, una calligrafia decisa intervallata nella parte finale da cinque cancellature, prima della firma dal tratto incerto. E' il testamento datato 18 settembre e attribuito a Marco Valerio Corini, l'avvocato dei vip ucciso, secondo la procura, da un'iniezione letale della sorella Marzia, ora ai domiciliari con l'accusa di omicidio volontario aggravata. L'atto, entrato nel mirino della Procura, e' stato pubblicato oggi.

Secondo i magistrati il testamento sarebbe frutto di plagio: lo avrebbe scritto Marzia, aiutata dall'avvocato Giuliana Feliciani, per poi farlo firmare al fratello, una settimana prima della morte. La sorella e l'avvocato Giuliana Feliciani sono indagate in concorso per falso. Nel testamento si dispone che vada "a Isa Barrack, mia convivente, la casa sita in Ameglia, via Camisano compresi arredi e suppellettili", fra i quali ci sarebbero anche alcune opere d'arte di grande valore, a Isa vanno anche "la somma di un milione di euro, depositata presso la Banca Ponti di Genova e le somme depositate presso la banca Carige di Caniparola", di importo imprecisato.

A seguire c'è scritto che Corini lascia alla sorella Marzia un milione di euro, alla mamma Eliana 300mila euro, alla "mia amica e collega" Giuliana Feliciani 400mila euro". Altri lasciti sono per un'amica e per la domestica di casa Corini. Alla procura, per procedere per il reato di falso, è bastato certificare, con perizia, che calligrafia dello scritto e firma non appartengono alla stessa mano.