politica

Prima l'assemblea comunale per le primarie, poi il vertice romano
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E' un'altra settimana chiave per il Pd savonese. Il primo appuntamento è l'assemblea comunale del partito in programma stasera nella società di mutuo soccorso di via San Lorenzo in città.

I delegati, che avevano votato a maggioranza (49 su 69) il sì alle primarie, approveranno la bozza di regolamento che darà il via al percorso che il 6 marzo porterà gli iscritti del Pd a Savona ad esprimersi sul candidato sindaco migliore.

L'assemblea dunque si tiene nonostante alcune pressioni arrivate dai vertici provinciali, che nei giorni scorsi avevano rinviato il proprio direttivo. Il confronto è confermato nonostante mercoledì a Roma tutto possa rimettersi in discussione con l'incontro a cui il vicesegretario nazionale Debora Serracchiani ha convocato i vertici savonesi del Pd.

Al momento sul tavolo ci sono due candidature sicure: quella di Livio Di Tullio e quella di Cristina Battaglia.

I vertici nazionali del Partito Democratico non vogliono assolutamente che si vada allo scontro interno come già in parte è successo e cercherranno di mediare.

Per non uscirne con le ossa rotte potrebbe arrivare una terza via rispetto a quella dei due candidati, un nome nuovo che metta almeno temporaneamente in pace il partito evitando le laceranti primarie.

Per fare questo Livio Di Tullio si deve fare da parte rinunciando ad una vittoria molto probabile alle primarie che però non vuol dire successo alle elezioni di giugno.

Al tempo stesso anche Cristina Battaglia, lanciata da Berruti e Briano e per nulla intenzionata a confrontarsi con Di Tullio nello scontro delle primarie, deve fare un passo indietro in nome dell'unità del partito di cui lei fa già parte.

Se il Pd vuole sperare ancora di continuare a governare Savona deve cominciare a dare un segnale in tal senso.

E quella di mercoledì è l'ultima chiamata per evitare una lacerazione sempre più probabile tra vertici e base, tra direzione provinciale e comunale.