
Protagonista del gesto un sessantenne genovese, ancora ignoto. In casa viveva una famiglia di senegalesi con una bimba. Quando il proprietario l'ha saputo, ha deciso di pagargli una stanza in albergo per qualche notte, in modo da dargli tempo di trovare un'altra sistemazione. Al momento dell'arrivo degli agenti, la madre era a lavorare e la bimba all'asilo. Non appena sono tornate, hanno visto i sigilli e appreso la notizia. Del caso si sono interessati i servizi sociali.
Nell'appartamento, tra l'altro, è stata trovata una camera chiusa con un lucchetto che l'ex proprietario subaffittava a un connazionale per essere usata come deposito di merce contraffatta. All'interno i poliziotti del commissariato Prè hanno rivenuto e sequestrato abiti e pelletteria con marchi contraffatti: in tutto 1295 pezzi più 7 mila bottoni ed etichette, per un valore di 50 mila euro.
IL COMMENTO
Ex Ilva, Genova sempre più nei guai: governo confuso e Salis reticente
Evviva le “isolette pedonali diffuse” da provare ogni mese nei quartieri