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"Bisogna evitare le divisioni delle Regionali"
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Giovanni Lunardon sta con le primarie. Sta dalla parte di chi ha scelto, nella sua città, di nominare il candidato sindaco per il centrosinistra attraverso la consultazione all'interno della coalizione.

Per Lunardon, savonese d'origine, ex segretario regionale e oggi consigliere regionale "bisogna evitare le divisioni delle Regionali che ci hanno portato alla sconfitta". Intervistato dal direttore Giuseppe Sciortino, ha parlato anche della sua avventura in minoranza nel Consiglio regionale.

Com'è questa nuova esperienza di consigliere regionale?

Per me è una novità. E' un esperienza stimolante per me, spero di dare una mano alla Regione da più punti di vista. Un'altra novità è rappresentata dal fatto che siamo all'opposizione. Abbiamo commesso errori che hanno portato a essere all'opposizione. Vogliamo ricostruire un profilo politico del Pd da ogni punto di vista, facciamo un'opposizione determinata ma propositiva.

Quale errore rimprovera al partito?

Non trovare una condivisione su due temi: gli ultimi dieci anni di amministrazione e come porci rispetto al nuovo ciclo ammnistrativo. Non abbiamo avuto la forza di trovare una sintesi. Il quadro generale era comunque duro. Molti elettori si sono astenuti.

Lei è savonese. Una realtà che sembra ripetere ciò che è successo a livello regionale...

Non dobbiamo buttare il bambino con l'acqua sporca. Il sistema delle primarie va corretto, non tolto. Il senso delle primarie è chiamare i cittadini a una scelta libera. Se c'è una discussione le primarie sono lo strumento più adatto. A Savona c'è una base programmatica su cui lavorare, questo è mancato nelle precedenti primarie. Poi non bisogna assegnare la scelta del campo delle alleanze alle primarie. Per il resto è giusto che le primarie ci siano. Nell'ultima assemblea a Savona 49 firmatari su 65 hanno chiesto le primarie. Chi decide è l'organismo più vicino al territorio, l'unione comunale di Savona in questo caso.

Sta sfuggendo di mano la situazione al sindaco uscente Berruti?

Penso che il gruppo dirigente sia competente e preparato, da un lato i fondamentali devono essere rispettati, dall'altro va costruito un clima per costruire un passaggio senza traumi e con forte unità.

Questa discussione sulle primarie può agevolare il M5s, il centrodestra, o un “inciucio”?

Ho sentito le parole di Melis, persona che ritengo intelligente, ha paventato scenari irrealistici. Sono mezzucci a cui mi auguro non ci si aggrappi mai. Dobbiamo lavorare per ricomporre unità. Il centrodestra e i 5 stelle non hanno credibilità e non trovano candidati adatti. I veri avversari siamo noi stessi, dobbiamo farci un bagno di umiltà ed essere innovativi. Avevamo sottovalutato destra e 5 stelle alle regionali, a Savona non sarà così.

Si discute il Grow act, cosa c'è di costruttivo che può fare il centro-sinistra in merito?

Il grow act è il simbolo di questa amministrazione. Parte da buoni presupposti che non corrispondono ad azioni concrete. E' un'enciclopedia di buoni propositi. Non ci sono coperture finanziarie tranne sull'esenzione dall'Irap per le start up, su cui siamo d'accordo. Per il resto non c'è confronto sociale, inesistente nel Grow act e per noi fondamentale, e poi c'è il tema del fondo strategico e la trasformazione di Ligur Capital. La regione deve garantire trasparenza. Non c'è traccia di equilibrio economico e finanziario.

In conclusione, se fosse in maggioranza cosa avrebbe fatto come prima cosa?

Manovra sui costi della politica prima di tutto. Ci saremmo ridotti le indennità e avremmo abbassato i costi della politica. Loro li stanno aumentando. Questa è una Regione fragile territorialmente, avremmo privilegiato il tema del recupero. Il piano casa preoccupa gli ambientalisti, e fanno bene.