È in dirittura d'arrivo l'inchiesta della procura di Napoli sulla presunta evasione fiscale che coinvolge 35 club e 64 tra dirigenti, calciatori e procuratori sportivi. L'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato ieri dai militari della Guardia di Finanza prelude infatti a un prevedibile consistente numero di richieste di rinvio a giudizio. Prima bisognerà attendere comunque le mosse dei legali degli indagati, parte dei quali potrebbero proporre istanze al Tribunale del Riesame per la revoca del sequestro delle somme (complessivamente 12 milioni) bloccate ieri, nonché depositare memorie e consulenze difensive per confutare la tesi della procura che contesta i reati di evasione fiscale e false fatturazioni in riferimento a una serie di operazioni di mercato.
Oggi alcuni avvocati hanno preso già contatti con gli inquirenti. Negli uffici della procura al Centro Direzionale di Napoli è stato visto l'avvocato Niccolò Ghedini, che ieri ha firmato il comunicato del Milan con il quale la società rossonera ha definito la vicenda "assolutamente marginale e non fondata".
L'inchiesta - coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dai pm Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri - è durata circa tre anni e questo spiega che i provvedimenti di sequestro sono stati eseguiti contestualmente alla notifica della chiusura delle indagini. I fatti contestati sono relativi episodi che risalgono a un periodo compreso tra il 2009 e il 2013, e diversi capi di imputazione (come ad esempio alcune fatture contestate al procuratore Alessandro Moggi, riguardanti il trasferimento di Adrian Mutu sono già dichiarate prescritte dalla stessa procura).
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