Cronaca
IL TRIDUO DI PASQUA E LE "SETTE CHIESE"
1 minuto e 14 secondi di lettura
Prende il via oggi in Cattedrale a Genova il triduo di Pasqua. Il primo appuntamento si è svolto alle 9.30 di questa mattina con la celebrazione eucaristica e i sacerdoti della diocesi per la messa Crismale, nella quale sono stati benedetti gli olii santi. Alle 17.30 di questo pomeriggio, invece, si svolge la messa in “Coena Domini”. Domattina, alle 9, l’arcivescovo monsignor Angelo Bagnasco, presidierà la celebrazione dell’Ufficio la celebrazione della Liturgia della Passione e Morte del Signore. Sabato Santo prevede nella mattinata la celebrazione dell’Ufficio di Letture e delle Lodi mattutine. La sera, dalle 21, inizia la Veglia Pasquale con l’amministrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione cristiana che verrà impartita a sedici adulti. Ma questa sera, intanto, è il giorno dell’adorazione al Santissimo, della rievocazione dell’ultima cena ma, soprattutto, è la “sera dei Sepolcri” con le famiglie che, dopo la messa, passavano da una chiesa all’altra un tempo, per visitare i sepolcri trionfanti di fiori e ceri. Tradizione che influenzò la Processione del Giovedì Santo e che ancora oggi portano a visitare le chiese più importanti di Genova. La partenza è alle 21 dalla Basilica di San Siro e si toccheranno via San Filippo, San Luca, Cattedrale San Lorenzo, la Chiesa del Gesù, per ammirare la tradizionale Ruota, la Basilica delle Vigne, la chiesa della Maddalena per tornare a San Siro dove è previsto il ritiro conclusivo.
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
-
Giornata Alzheimer, il lavoro dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze
- Ubriaca al volante causa un incidente: maxi multa e patente ritirata
-
Alla Millevele il "Trofeo Lanza J70"
- Sampdoria "Blu di Genova": ecco la terza maglia
-
18 settembre, è la giornata nazionale SLA
-
SportAbility Day 2025: appuntamento sabato 4 ottobre al MySport Village Sciorba di Genova
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie