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Così il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia
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"Il candidato sindaco deve essere uno che lo vuol fare". Ospite del direttore di Primocanale Giuseppe Sciortino, il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Matteo Rosso analizza la situazione del centrodestra in visita delle elezioni comunali nella città della Torretta e punta sulla capacità di mediazione di Giovanni Toti.

Qual è lo stato di salute di Fratelli d’Italia in Liguria?

“E’ lo stato di salute di un partito in movimento, giovane e che sta crescendo. Giorgia Meloni è una leader nuova, giovane, con lei si è stabilito un bellissimo rapporto di amicizia. È una donna giovane, informale, senza grilli per la testa. È un partito che sta cercando, come potrà vedere per il Family Day. Cerchiamo di tenere a fuoco alcuni punti: la sanità, i bisogni dei pazienti, la famiglia tradizionale. Non a caso, è mia e di Fratelli d’Italia la mozione contraria alla cultura gender nelle scuole, che è stata approvata dal Consiglio Regionale.  I principi sono quelli che Giorgia Meloni e noi portiamo avanti: lotta alla criminalità ma in mezzo alla gente, non volando alto. È un po’ anche il mio carattere.”

Si vota in oltre 40 comuni in Liguria ma Savona è il punto di riferimento non solo a livello regionale. Come si prepara Fratelli d’Italia, sapendo la situazione e cioè una sinistra frammentata e un centrodestra che non riesce a trovare un candidato?

“La situazione a Savona indubbiamente è difficile, può essere l’occasione ghiotta per vincere ma soprattutto per cambiare. Penso che Savona sia veramente in uno stato di degrado, come del resto Genova. Abbiamo mille problemi nel sociale e nella sicurezza. Nelle città dove non vivo cerco di metterci meno becco possibile, anche se faccio il coordinatore regionale. Ascolto chi ci vive. Ho un riferimento, che sono il Consigliere Parino ed Emiliano Martino, che sono i coordinatori e loro mi riferiscono. Avevo incontrato su indicazione di tutta la coalizione del Centro destra un candidato che sembrava essere il candidato scelto che, dopo 2 giorni, è scomparso; non come altri a cui è stato chiesto e hanno detto no grazie, questo si era proposto lui”

Facciamo nomi e cognomi…

“Uno è il commercialista, non mi ricordo neanche più come si chiamava, ci sono rimasto talmente male…Marriconi".

Attenzione non è sparito, è saltato dall’altra parte…


“Il candidato sindaco deve essere uno che lo vuol fare, non lo dobbiamo andare a cercare sempre noi. Deve volerlo fare con il cuore, deve amare la propria città. Basta gente che noi andiamo a cercare e che dice sempre di no. Questo vale anche per Genova, dove io ho puntato un nome di un candidato sindaco, tra i nomi che gireranno, e ci tengo”

Facciamo il nome?

“Stefano Baleari, io l’ho sempre detto: un Consigliere Comunale, vice presidente del Consiglio Comunale, attivo, disponibile, educato e lo vuole fare. Io ho voglia di gente che ami la propria città e abbia voglia di impegnarsi. Quante volte abbiamo sentito dire l’ho chiesto a quello e dice no grazie. Basta, ci vuole gente che lo voglia fare e che ami la propria città.

Il vostro candidato potrebbe essere…

“Parino è una persona seria e avevamo proposto anche la sua candidatura a sindaco, che è in campo, vediamo quali sono gli altri nomi che lo affiancano. Se no può benissimo essere anche lui l’ottimo candidato sindaco, però basta andare a cercare gente che dice sempre di no. Credo che la politica debba essere una passione, se uno non la vuol fare non è obbligato, ma se la vuol fare".

Salvini lascia libero il suo elettorato di partecipare o meno alle manifestazioni pro o contro la legge Cirinnà. Fratelli d’Italia lascia questa libertà ai propri iscritti?


“La libertà si lascia, non si può obbligare le persone. Ma si spera e si pensa che chi è iscritto in un movimento che crede in determinati valori, non abbia bisogno di essere lasciato libero, ragioni con la propria testa e capisca che questa legge Cirinnà, come è stato il decreto Scalfarotto dell’anno scorso, possa portare veramente a una deriva di chi crede in certi valori. Lo dico da padre di 3 figli, da uomo che crede nella famiglia. Presentai anche un emendamento, come medico, affinché nella sanità ci sia una completa equiparazione dei diritti per chi è omosessuale e chi non lo è, cioè che il medico debba riferire, nel caso, al compagno e non per forza a un parente perché per me è equiparazione dei diritti su tutto. Non me ne importa nulla delle abitudini sessuali e delle convivenze, mi importa bloccare però una certa cosa: la famiglia è quella naturale, fatta da un padre e da una madre, e l’adozione deve essere fatta non da due coppie dello stesso sesso. Questo per me è il punto cruciale.”

Sulle adozioni, chi difende la legge Cirinnà dice: ‘C’è già una legge di fine anni 80, non si fa altro che riportare quello che c’è già scritto sul codice’

“No, l’adozione da parte di coppie gay non è mai stata riconosciuta, io credo che un bambino abbia bisogno di una madre. E’ da quando è nato il mondo che non si discute su questo e oggi arriviamo a domandarci se davvero è normale ciò che i nostri genitori e nonni non si sono mai domandati. Una famiglia è composta da una mamma, un papà e il figlio. Rispetto le coppie omosessuali in tutto e per tutto, a me importa soltanto che non si arrivi all’adozione del bambino. Non solo i genitori hanno dei diritti, anche i bambini hanno diritto di nascere, crescere in una famiglia “normale” con papà e mamma.”

Comunque vada la cosa e comunque venga votato il decreto, anche Sacconi dice di fare attenzione perché, con il voto segreto, all’interno del Pd il votoci possono essere delle sorprese. Quale sarà il dato politico? 

“Io voglio vedere come votano fino in fondo, perché quando abbiamo presentato la mozione in Regione affinché la cultura gender, che non riconosce il sesso maschile e femminile ma per la quale il sesso è plasmato dalla cultura in cui si vive, alla fine, questa mozione, voluta fortemente anche dal mondo cattolico, gli stessi rappresentanti del mondo cattolico della sinistra hanno votato contro, quindi non so se poi alla fine non si allineano sempre a sinistra come fanno. Certamente io ho chiesto di essere iscritto a quella lista nera di quelli che si oppongono a questa legge. Credo che Renzi si giochi la sua faccia con questa legge: se non passa è una grandissima sconfitta per lui perché prende uno schiaffo in faccia per cose importanti, non banalità.”

Il primo l’abbiamo visto con la legge sull’omicidio stradale. Lasciamo stare il tecnicismo, è ovvio che dietro c’era una vendetta politica contro i Verdiniani. Ma l’esultanza finale di chi ha fatto lo sgambetto al Governo su un tema come l’omicidio stradale grida vendetta. Non pensa che su un tema così non si debbano fare cori da stadio?

“Sono pienamente d’accordo, è stato uno sgambetto politico e quindi mi permetto di dire che è stato una porcheria. Il tema è davvero sentito da tutti. Viceversa qui si tratta di valori a cui si crede o meno, per me sarebbe impossibile votare quello e onestamente credo che alla fine sarà difficile farlo passare ma indica anche una visione politica, della famiglia, della società che sta cambiando completamente in quella direzione che Renzi ha e che secondo me deve essere giudicato al momento del voto.”

Non crede che quello che sta succedendo a Savona, con la tensione all’interno del centrosinistra e la tensione che ha sottolineato lei stesso nel centrodestra, non possa favorire per esempio la cavalcata del M5s, che qualcuno a torto o ragione definisce antipolitica?

“Certamente può aiutare il M5s. Però noi dobbiamo anche vedere cosa sta facendo il M5s dove governa, perché a urlare è facile, protestare anche, governare è diverso. Guardi a Parma, hanno vinto dicendo che non avrebbero mai fatto l’inceneritore e l’hanno fatto il giorno dopo.”

Voi ci state mettendo del vostro però…

“Sicuramente, io credo che bisogna davvero stimolare le candidature delle persone, non tanto andarle a cercare. Ho fatto l’esempio di Genova dove ho già messo in campo un candidato che non è detto che sia quello, ma voglio stimolare altri. Se sarà quello sarò felice. A Savona come Coordinatore Regionale ho riunito il mio partito la settimana prossima per parlare anche di questo, è evidente, lì bisogna riunirsi tutti quanti. Credo però che la grande capacità che ha Giovanni Toti in questo momento è di averci riunito tutti. Toti è un leader e credo che in maniera inaspettata per tutti, me per primo, ha avuto un ruolo davvero molto forte e ci sta tenendo uniti. Penso che alla fine avremo una buona candidatura anche a Savona e arriveremo tutti uniti. La gente ormai vota perché sceglie le persone e guarda i programmi. Ma non i programmi delle campagne elettorali che sono lunghi 50 pagine, io non li ho mai letti. 3-4 punti che si sa sono quelli prioritari per la città, poi per il resto si vede più avanti.”