cronaca

Parla Paolo Monte, responsabile del Rat (Polizia Municipale)
2 minuti e 2 secondi di lettura
Nuovi particolari emergono dal processo sull'alluvione del 4 novembre 2011 che costò la vita a 6 persone travolte dall'esondazione del Fereggiano, a Genova. Paolo Monte, responsabile del Reparto ambiente e territorio dei Vigili Urbani di Genova, ha rivelato che alcune procedure funzionavano “al risparmio”.

Il Rat, che faceva da coordinamento tra i volontari sui rivi e il Comitato operativo comunale (Coc) era stato estromesso per fare risparmiare i soldi delle telefonate ai volontari”. Fino al 2011 la norma era che il coordinatore dei volontari stesse in sede alla Foce per ricevere le comunicazioni e annotare le rilevazioni dei livelli idrometrici per poi inviarle via fax al Coc.

“Ma il 3 novembre – ha spiegato Monte – da noi non si presentò nessuno. Così chiamai Roberto Gabutti (ex coordinatore dei volontari della protezione civile comunale) per chiedergli perché fosse assente. Lui mi disse che il Coc, e in particolare lui e Gambelli con il benestare dell'ex assessore Francesco Scidone, aveva deciso che da quel momento era meglio che il coordinatore fosse al Matitone dove i volontari potevano telefonare al numero verde per farli risparmiare. Il mio reparto ha due pattuglie a disposizione che potevo mandare in sostituzione dei volontari, ma quel giorno ci hanno tagliati fuori”.

Monte ha collocato l'orario dell'esondazione del Fereggiano tra le 12.30 e 13. "Ascoltando le radio della polizia municipale sentii che si chiedeva l'invio di una pattuglia in quella zona. A quel punto cambiai frequenza radio e sentii i colleghi che dicevano che i vigili del fuoco avevano trovato il primo cadavere e ne cercavano altri. Così corsi al Matitone per capire se serviva il mio aiuto. Quando arrivai, intorno alle 13.30 c'erano il sindaco Marta Vincenzi e l'assessore Scidone che chiedevano chi era il responsabile presente al momento dell'esondazione e chi dava gli ordini. I presenti dissero che era stato Gambelli".

All'udienza di oggi è stato sentito anche Edoardo Sottile, vice prefetto che ha sottolineato come il Comune sia la massima autorità di protezione civile e che la Prefettura entra in campo solo in caso in cui l'amministrazione non riesca a fronteggiare l'emergenza. "Quando sindaco e assessore vennero da noi, era chiaro che il Comune non ce la faceva da solo". Nel processo sono imputati Scidone, Vincenzi e i dirigenti comunali Pierpaolo Cha, Sandro Gambelli e Gianfranco Delponte, tutti accusati di omicidio e disastro colposi, falso e calunnia. Gabutti è accusato di falso e calunnia.