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Rete a Sinistra: "Corriamo da soli". Ostinati: "Di Tullio fallimentare"
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La maggioranza che ha portato cinque anni a confermare Federico Berruti come sindaco di Savona non c'è più. Il ciclo amministrativo andrà avanti fino alla naturale conclusione, ma il voto delle Comunali di giugno ha già di fatto frantumato la coalizione.

I tutt'ora quattro candidati del Pd in vista delle primarie, Di Tullio, Pasquali, Maricone e Battaglia, stanno dividendo e creando disorientamento nella base del Pd savonese.  A tutto questo si aggiunge ora il distacco di Rete a Sinistra, recentemente nata anche a Savona dalla fusione di Sel e Rifondazione Comunista.

"C'è un quadro diverso rispetto a cinque anni fa sia per il Pd nazionale che va sempre più verso destra sia da un punto di vista locale - dichiara il capogruppo comunale di Rete a Sinistra Franco Zunino - Mentre prima il sindaco Berruti, non avendo una tessera di partito, era in grado di rappresentare l'intero centro sinistra, adesso il Pd sta pensando ad un proprio candidato sindaco peraltro senza confrontarsi sui programmi, ma solo con nomi, alcuni calati dall'alto. Faremo la scelta di andare per conto nostro".

E così entro un mese arriverà il nome di un nuovo candidato a sinistra di un Pd considerato troppo 'di destra'.

Ma che la coalizione che ha sostenuto Berruti sia in frantumi, lo si deduce anche dal fuoco amico.

Un esempio arriva dal consigliere di Api, movimento Ostinati, Giampiero Aschiero
che, pur facendo parte della maggioranza, scalpita e attacca apertamente l'attuale vicesindaco Livio Di Tullio.

"Sull'Aurelia Bis ci ha preso in giro - ha dichiarato - non è stato capace di intervenire a suo tempo". Livio Di Tullio non si scompone e sul tema della contestata infrastruttura replica con un laconico: "Abbiamo già ottenuto la possibilità di mettere in opera misure per la riduzione del rumore. Il resto delle cose era già chiaro prima".

Già, chiaro come un centrosinistra che a Savona è a pezzi.