
La coppia è sospettata di terrorismo per alcune foto trovate nello smartphone e perché i due hanno reso un racconto poco credibile sulle modalità con le quali sono arrivati a Genova.
I due, che prima si sono detti siriani e poi iraniani, davanti al gip che ha convalidato l’arresto si sono difesi dicendo di essere profughi fuggiti dall’Iran per convertirsi al cattolicesimo.
Nei giorni scorsi attraverso i propri legali hanno presentato domanda al tribunale del Riesame di essere rimessi in libertà.
IL COMMENTO
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