
L'integrazione del reddito è stata portata dal 60% al 70%, ma solo fino a settembre 2016. I sindacati protestano anche per i mancati investimenti in lavori socialmente utili e per le incertezze legate al futuro dello stabilimento.
“Anche noi siamo preoccupati per il destino di Ilva – prosegue Basso – ma nel futuro di Genova vedo ancora le acciaierie, gli attuali impianti e nuovi investimenti per la zincatura. Serve un ragionamento molto serio per sfruttare al meglio le aree, è importante per una città come Genova sviluppare maggiormente il tessuto industriale”.
IL COMMENTO
Caro Rossi, ti racconto di quando la politica si mise insieme per il bene di Genova
Ex Ilva: Cornigliano ha già dato molto, almeno possa pronunciarsi sul piano