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In vista delle elezioni il segretario del Pd teme il rischio spaccatura
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Un candidato forte per evitare il rischio primarie e creare un pericoloso effetto 'regionali'.

Sembra muoversi dietro questo principio la scelta di Cristina Battaglia, savonese, dirigente della Regione Liguria e membro del Pd, indicata dal segretario provinciale savonese Fulvio Briano come la persona giusta per diventare sindaco di Savona
e far vincere ancora il partito democratico,.

"Stiamo cercando di fare una sintesi tra le proposte in campo, stiamo cercando di evitare il rischio primarie per quanto siano uno strumento bello che in alcuni casi può essere evitato - ha raccontato Fulvio Briano in un'intervista a Primocanale -  Dalle regionali abbiamo imparato tanto, quando ti impegni in due mesi di primarie però qualcosa sul campo si lascia sempre. E' un mandato che mi è stato dato il 19 dicembre scorso quello di fare una sintesi ed evitare le primarie. Non è stato possibile perché sono usciti i primi nomi".

E i nomi sono quelli di Barbara Pasquali , segretario cittadino savonese del Pd e di Livio Di Tullio, attuale vicesindaco della Giunta Berruti.

"Sono tutte legittime le posizioni personali - ha dichiarato Briano - tutti loro potrebbero fare il sindaco di Savona in modo eccellente".

Ma qualcuno come Di Tullio è stato particolarmente critico definendo il Pd savonese immobile.

"Il profilo politico di Livio Di Tullio piace ad alcuni e meno ad altri. Il Pd di Savona è frutto anche di quello che ha fatto come segretario - ha raccontato la guida provinciale dei Democratici - Se dobbiamo fare delle autocritiche ce le facciamo tutte insieme e ognuno si prenda la sua fetta di responsabilità".

Barbara Pasquali, segretario savonese non ha reagito bene al nome di Barbara Battaglia come se fosse stato imposto dall'alto.

"Nessuno ha imposto nulla, si tratta di proposte nell'ambito di un mandato - ha replicato Briano - Comprendo che quando ci si candida ad un ruolo è giusto essere correttamente ambiziosi. Barbara fa bene ad esserlo, è una nostra risorsa. Io però ho una responsabilità che è quella di fare un'analisi politica e di proporre il meglio che si possa mettere in campo".

E allora ecco il profilo di Cristina Battaglia.

"Cristina Battaglia è un profilo molto alto - ha sottolineato Briano - di una savonese eccellente, oggi impegnata come dirigente della Regione Liguria, nostra iscritta, membro dell' assemblea nazionale, già ricercatrice del Cnr, è una persona con grande passione per la sua città e per la politica, un'ipotesi che viene messa in campo. Non sarò io quello che decide, ma gli organismi del partito è importante che in un partito grande come il nostro si faccia questo ragionamento".

Nell'arco di due settimane l'assemblea cittadina del Partito Democratico darà indicazioni più precise. La sensazione è che il rischio spaccatura sia dietro l'angolo tra l'ala di chi sostiene Di Tullio (con estimatori come Lunardon e Miceli) e l'ala che invece spinge per la Battaglia (con la benedizione del commissario Ermini).

"Di certo non sarò io ad alimentarla - conclude Briano - Io penso che sia comunque un partito che a Savona ha bisogno di una scossa riformatrice. Se lo avessimo fatto nel modo corretto prima delle Regionali oggi penseremmo ad un altro governo regionale.